dicevano: PRIVATO È BELLO! (ma anche quando nevica a Trieste?)
Già nel gennaio 2001 i dipendenti della Trieste Trasporti SpA, iniziavano a protestare contro la privatizzazione di un’Azienda che intendeva: ridurre l’organico, aumentare l’orario di lavoro e peggiorare il livello di sicurezza del servizio all’utenza. Oggi a 10 anni di distanza, la cittadinanza della Provincia di Trieste continua a protestare contro gli effetti di quella medesima politica di privatizzazione che ha tolto al cittadino la possibilità di usufruire dei servizi essenziali per la collettività - soprattutto quando ci si trova ad avere a che fare con delle condizioni meteorologiche avverse.
Soprattutto in tali frangenti il cittadino si trova privato non solo dei i mezzi pubblici, ma anche della libertà di muoversi sul territorio, del diritto ad essere curato dignitosamente nelle strutture sanitarie pubbliche, nonché della speranza di ottenere un adeguata sicurezza da parte delle strutture statali preposte. Le manovre di privatizzazione dei servizi sociali, che in precedenza - anche a Trieste - erano sempre stati gestiti dal Comune, hanno determinato una frammentazione delle attività, che sono state poi successivamente rilevate dalle società private, il cui unico obiettivo è stato – da subito - quello di aumentare gli utili del proprio bilancio e ridurre le spese, attraverso la sistematica riduzione del personale in organico e l’aumento dei carichi di lavoro.
Questo tipo di politica imprenditoriale - che si basa necessariamente sulle regole imposte dal mercato globale - è stata fino ad oggi purtroppo condivisa da entrambi gli schieramenti politici di destra e di sinistra, nonostante i danni che tali manovre hanno subito iniziato a produrre sui servizi indispensabili alla collettività come: la sanità, l’istruzione, i trasporti, l’acqua e l’energia. E ciononostante, proprio in queste settimane stanno entrando in vigore dei nuovi provvedimenti Governativi che anziché migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione, riusciranno ulteriormente a mortificare la dignità dei lavoratori, demotivandone la professionalità.
Questo è già accaduto da tempo, nel corpo dei Vigili del fuoco ed ora la storia si ripete anche per i lavoratori della Sanità triestina che da poco, sono diventati oggetto di sperimentazione di un nuovo modello di gestione industriale ricattatoria, vessatoria ed umiliante per tutti gli operatori sanitari.
Le Rappresentanze sindacali di Base sono convinte che tali devastanti progetti scaturiscano principalmente dalla volontà “imprenditoriale” di riduzione del personale in organico, sia nell’ Amministrazione pubblica, ma anche nelle ex aziende pubbliche – privatizzate – all’interno delle quali si continua a registrare un pericoloso depauperamento delle professionalità, che difficilmente potrà essere recuperato in futuro. RDB ritiene che sono da ricercare proprio all’interno di queste dinamiche “imprenditoriali”, i motivi per cui in questi giorni a Trieste, i “servizi privatizzati” di pulizia delle strade, di trasporto pubblico, di pronto soccorso sanitario, non sono riusciti a far fronte ad una situazione di avversità meteorologica, che - come in altre precedenti occasioni - era comunque stata ampiamente prevista ed annunciata.
I responsabili di questi servizi pubblici non hanno saputo dimostrare durante la fase di emergenza, ne la diligenza ne la competenza che il cittadino-contribuente, si sarebbe aspettato in tale occasione, che richiedeva invece un attivazione tempestiva di uomini e mezzi in grado di far fronte all’emergenza.
La riduzione – ad esempio – del personale manutentivo della Trieste Trasporti SpA ha sicuramente influito in termini negativi, sulla difficoltà registrata nel montaggio delle catene dei bus. Stesso copione anche nei servizi ospedalieri che hanno evidenziato tutti i limiti derivanti dal depauperamento del personale e dei mezzi di soccorso.
Anche la cronica riduzione del personale e delle risorse dei Vigili del fuoco, ha determinato una risposta inadeguata, creando una lunga lista d’attesa per gli interventi attesi dalla cittadinanza, nonché una lunga lista di Vigili stressati dall’ immane carico di lavoro a cui hanno cercato di far fronte e a cui si è aggiunta la beffa finale di vedersi poi additati dal Sindaco, quale causa di maggiori disagi.
La Federazione Provinciale delle Rappresentanze Sindacali di Base, esprime la propria solidarietà con i lavoratori dei servizi pubblici e invita la cittadinanza a appoggiare la lotta e le manifestazioni che si svolgeranno anche nelle prossime settimane nel Capoluogo regionale.