Ieri mattina, dalle 06 e 30 fino al tardo pomeriggio al Tufello. in via Monte Resegone, la Polizia di Roma Capitale ha condotto lo sgombero di una casa popolare in cui abitava una famiglia indigente. La donna, che abitava nell'alloggio dal 2019 e che aveva da poco ottenuto la residenza anagrafica, viveva assieme alla propria anziana madre, di anni 70, affetta da alcune patologie. Ed è stata proprio quest’ultima ad aprire ai vigili, poiché la figlia si era recata fin dall’alba sul posto di lavoro. Lo spavento e lo shock hanno reso necessaria la presenza sul posto di un’ambulanza.
È inaccettabile che la Prefettura ed Ater continuino ad effettuare sgomberi ai danni di famiglie in condizione economica precaria e con al proprio interno fragilità sociali, come ad esempio persone anziane o figli a carico. Così come insufficiente è la risposta che ancor oggi il Comune di Roma mette in campo con la sola Sala Operativa Sociale, la quale in questo caso, disponendo di pochissimi strumenti, ha offerto un posto letto presso una struttura a Monte Libretti, luogo che se accettato avrebbe reso impossibile alla donna sfrattata recarsi a lavoro. Come può una persona con difficoltà economiche ed abitative essere buttata in mezzo a una strada senza nessuna alternativa dignitosa?
Asia-Usb, presente sul posto con i suoi attivisti, esprime piena solidarietà agli abitanti dei quartieri costretti a subire le continue minacce di sfratti e sgomberi, senza che per loro non si concretizzi nessuna prospettiva di regolarizzazione da parte della Regione Lazio. È tempo di riorganizzare la lotta in difesa del Diritto alla Casa ed animare una nuova campagna per la regolarizzazione degli abitanti delle case popolari che per requisiti economici ne hanno diritto.
Asia-Usb Roma