Tutto il sindacalismo di base presente a Roma Capitale ha dato inizio dal 20 giugno alla protesta
del personale capitolino che proseguirà ogni martedì sotto le finestre del Sindaco Gualtieri in piazza
del Campidoglio in occasione delle convocazioni dell’Assemblea Capitolina.
Nel corso della seduta una delegazione delle diverse sigle sindacali (Adl Cobas, Cobas, SGB, USB
e USI 1912) ha incontrato rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione iniziando un’opera
di sensibilizzazione alla quale è stato risposto con modalità ancora interlocutorie.
Al centro delle rivendicazioni sindacali le scelte unilaterali che sta adottando l’amministrazione di
Roma Capitale in materia di personale e più specificamente la chiusura manifestata in occasione
della trattativa sulle progressioni di carriera del personale in tutti i settori e le contrarietà espresse
nel settore dei servizi anagrafici.
Proprio quest’ultimo aspetto è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso tessendo una trama
fatta non di riconoscimenti di carriera, ma una sostanziale scelta essenzialmente discrezionale e
basata su elementi incogniti e in larga parte privi di oggettività.
Al tempo stesso assistiamo alla stasi assunzionale di fronte al minimo storico della popolazione
lavorativa; retribuzioni che non riescono minimamente a garantire una reale tenuta del potere
d’acquisto di fronte ad una inflazione a due cifre; alla disparità di trattamento economico e al
disfacimento del settore scolastico-educativo, con la moltiplicazione della filiera di comando, ma
con la riduzione del personale a contatto con i bambini.
Per questo le organizzazioni sindacali di base daranno seguito alla proclamazione dello stato di
agitazione presidiando ogni martedì pomeriggio, a partire dal prossimo 27 giugno, i lavori
dell’assemblea capitolina.
Roma 21 giugno 2023