ULTERIORI DISCRIMINAZIONI DI TRATTAMENTO INTRODOTTE CON LA FINANZIARIA 2010 PER LE VITTIME DEL DOVERE E DI MAFIA.
In sede di approvazione della manovra finanziaria, abbiamo assistito all’ennesimo bluff del Governo, sotto forma di ordine del giorno, che di fatto posticipa la decisione in merito alla sostanziale perequazione dei benefici, attualmente limitati solo alle vittime del terrorismo, in favore di altre categorie di vittime.
Il provvedimento di Legge 266/05 (legge finanziaria 2006), impegnava il Governo a portare a termine il processo di graduale parificazione per porre fine ad ogni forma di disparità e discriminazione tra coloro che sono stati colpiti da mano criminale.
Ricordiamo che l’impegno assunto prevedeva di eliminare le vistose differenze di trattamento esistenti tra le diverse tipologie di vittime e tra i loro familiari - in termini soprattutto di benefici assistenziali e pensionistici e, dunque, di pari ed onorevoli opportunità di vita per tutti gli invalidi ed i superstiti - poi col tempo, in barba agli impegni sottoscritti, calpestando i principi normativi che stabiliscono la disciplina e la programmazione della progressiva equiparazione tra le vittime, il Governo ha deciso di tornare a privilegiare con ulteriori benefıci economici alcune vittime, valorizzando ancora una volta, la matrice criminale delittuosa o la platealità dell’evento.
Infatti oggi assistiamo al rinnovarsi delle sperequazioni dato che, in sede di approvazione della Legge Finanziaria 2010, è stato riconosciuto un contributo straordinario pari a 5 milioni di euro, da destinare esclusivamente agli orfani figli di vittime del terrorismo già collocati in pensione - una norma dai contorni misteriosi che purtroppo è destinata a creare danni per molto tempo.
Quindi si riconosce solo una parte, con una legislazione disattenta ed evidentemente discriminante, che vuole creare differenze a cominciare dalla natura degli eventi lesivi, quasi che vi fosse causa per distinguere tra vittime di maggiore o minore dignità, meritevoli o meno della stessa tutela e sostegno.
Testimoniamo anche la fredda determinazione dimostrata dalla maggioranza nel cassare con decisione tutti gli emendamenti che riguardavano l’equiparazione tra le vittime, presenti nella legge finanziaria appena approvata.
Di sicuro la poca attenzione e sensibilità fin qui dimostrata su questo delicato tema, non ci fa certo ben sperare in una risposta positiva in merito ad un tema così delicato, anzi ci fa temere che il sostegno alle nostre necessità continuerà ad esserci negato.
Non intendiamo continuare a subire la realtà che, nel nostro Paese, esistano ancora vittime di serie A e di serie B.
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