Umbria Mobilità Esercizio s.r.l., dopo essere stata depredata da faccendieri-politici di turno, è stata condotta, come sta avvenendo per gran parte dei servizi pubblici, nelle mani del privato, dove logica del profitto calpesta la necessità sociale della mobilità, come diritto di cittadinanza inalienabile.
Coloro che subiscono il peso di queste scelte, oltre naturalmente ai cittadini/utenti, sono i lavoratori. Infatti l'accordo, sottoscritto il 04 agosto u.s. dai sindacati confederali ed autonomi presenti in azienda, peggiora le condizioni personali e familiari dei lavoratori, senza coinvolgerli e senza praticare, con il referendum, l’esercizio minimo di democrazia sindacale e trasparenza.
Il nuovo accordo di secondo livello, per gli autisti di quella che ormai è BUS ITALIA, è finalizzato esclusivamente al profitto aziendale ed è prevalentemente incentrato sul cosiddetto premio di risultato. “La vigente normativa consente per legge la parziale de-tassazione e la parziale de-contribuzione per le erogazioni economiche” legate al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento, indicati in effetti dall’Azienda in “redditività, produttività, competitività e qualità”.
PER L’U.S.B. I PRINCIPALI PUNTI DI CADUTA DELL'ACCORDO RIGUARDANO L’ARTICOLAZIONE DELL’ ORARIO ED I TURNI , LE MANSIONI E LE MODALITA’ INCENTIVANTI LA RETRIBUZIONE
Riduzione turni guida feriali di 40 unità nel periodo scolastico, 25 unità nel periodo non scolastico e riduzione di 4 turni per il periodo festivo.(indicato quale target minimo di incremento della produttività). A questo obiettivo si aggiunge l’incremento della vendita a bordo dei titoli di viaggio per aumentare la redditività aziendale e per contrastare l’evasione tariffaria.
Aumento delle ore settimanali da 37 a 39 ( 8 ore in più al mese) che, con il taglio dei km di percorrenza comporta un' inevitabile eccedenza di autisti ed una conseguente diminuzione dei turni (questa eccedenza in futuro potrebbe trasformarsi in esubero).
Obbligo della vendita dei titoli di viaggio a bordo, e di svolgere il compito di controllore, anche durante la guida, tra una fermata e l'altra “nel miglioramento della redditività aziendale”.
Pre-turno: ritiro delle tabelle di marcia e di eventuali pannelli indicatori di linea, preparazione del veicolo, rabbocco liquidi, controllo avvenuto rifornimento, avviamento motore e riscaldamento, predisposizione documenti viaggio, attivazione dei sistemi elettronici di bordo. Adempimento nel corso del servizio: pre e post-corsa.
Post-turno: parcheggio e/o rimessaggio autobus, disattivazione, ove previsto, dei sistemi elettronici di bordo, riposizionamento delle tabelle di marcia e di eventuali pannelli indicatori di linea. Compilazione, inoltre, di blocco di bordo, adempimento nel corso del servizio, cambio autobus e operazioni conseguenti, compresi gli spostamenti per inizio, cambio e termine turno.
NUOVI INCENTIVI ED INDENNITÀ
L’ aumento di mezz’ora del turno di lavoro determina l’aumento medio del nastro lavoro: in cambio concede una ”elemosina” (€ 2,50 lordi) giornaliera, per nastri lavoro più lunghi ed impegnativi.
Indennità per i rimpiazzi: qualora il rimpiazzo venga effettuato con vettura propria, il rimborso chilometrico sarà pari a 1/5 del costo al litro della benzina.
Garanzia della vendita dei biglietti a bordo (il cui costo è maggiorato, come da tabella, fino al 53,8%) pari almeno a n. 150 biglietti servizio extraurbano, n. 225 biglietti servizio misto urbano-extraurbano, n. 300 biglietti servizio urbano: “compenso individuale per gli autisti di 0,40 euro superata la soglia sopraindicata”. Quanto detto è finalizzato esclusivamente ad aumentare i volumi dei biglietti venduti a bordo, pena la negazione del premio di produttività: l’autista diventa quindi anche esattore e garanzia dei profitti.
Dalla sintesi riportata emerge con chiarezza come i carichi di lavoro siano stati aggravati, come solo il raggiungimento di complessi ed articolati obiettivi permetta l'accesso ai premi di produzione, ed infine come i lavoratori vengano messi in competizione tra di loro, esponendoli inoltre, in spregio alle norme di sicurezza, nel gestire i disagi e le tensioni sociali, determinate dall’aumento dei costi e dalla gestione di un servizio sempre più limitato, di cui soffrono maggiormente i ceti più deboli e socialmente più svantaggiati.
La funzione di autista è, dunque, fortemente caricata di responsabilità non riconosciute, non tutelate e non retribuite, che si estendono fino alla responsabilità legata all’incolumità dei passeggeri trasportati: così si lede la dignità dei lavoratori e si pregiudica ai cittadini l'esercizio del diritto alla mobilità.
L'U.S.B. ritiene che CGIL, CISL, UIL, CISAL, ORSA e UGL, con la firma di questo pessimo accordo, senza che siano stati costruiti momenti di partecipazione, condivisione e corretta informazione, abbiano prevaricato i lavoratori: è necessario ed urgente attivare momenti assembleari, di dibattito tra i lavoratori, per costruire un percorso che porti ad una democratica e trasparente consultazione referendaria sull’accordo, consultazione che U.S.B. considera essere l’esercizio minimale di democrazia sindacale.
Solo con una operazione di trasparenza e corretta informazione sarà a nostro avviso possibile tutelare la professionalità, la sicurezza d’esercizio, il diritto ad un giusto salario con un accordo integrativo che, soprattutto, non generi inutili e controproducenti contrapposizioni e conflitto tra i lavoratori.
Evidentemente i sindacati che hanno avallato le scelte indicate nell'accordo hanno dimenticato che “fare sindacato” dev'essere sinonimo di democrazia, trasparenza e partecipazione. In particolare, nel settore dei trasporti U.S.B. si pone, quali obiettivi di carattere generale:
dare centralità ai problemi dei lavoratori e dei cittadini, con la difesa dei servizi pubblici territoriali;
rilanciare il TPL con progetti concreti e misurabili;
elaborare una politica complessiva che mantenga sotto il controllo dello Stato un servizio di trasporto pubblico strategico per lo sviluppo della nostra Regione e dell'Italia, basata sulla tutela dell'occupazione, dei diritti, del reddito e della mobilità sostenibile, che tenga conto delle compatibilità ecologiche e sociali.
ANCHE PER TUTTO QUANTO SOPRA DETTO, INVITIAMO I LAVORATORI A PARTECIPARE IN MASSA ALL O SCIOPERO GENERALE
PROCLAMATO DALL' UNIONE SINDACALE DI BASE
24 OTTOBRE 2014
SCIOPERO GENERALE di ore 24
MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA
U.S.B. C'È!