Comunque lo si voglia rigirare l’esito della consultazione referendaria svoltasi lo scorso 10 febbraio è di quelli storici e per il Lazio sicuramente senza precedenti.
Nella nostra regione infatti due lavoratori su tre hanno sonoramente bocciato il CCNL 2008 - 2009 sottoscritto da una minoranza sempre più isolata e ormai chiaramente complice. Senza possibilità di appello e nonostante tutto.
Incredibili e smaccati sono stati i tentativi di ostacolare prima il regolare svolgimento delle operazioni di voto (e questo ci duole dirlo non solo da parte dell’Amministrazione) e poi di sminuirne la reale portata, mano a mano che il risultato si andava delineando.
Gli episodi, tali vogliamo considerarli, svoltisi nel corso di queste giornate frenetiche e convulse lasciano tuttavia francamente allibiti. Su di essi stendiamo un velo pietoso.
Quello che conta è che alla fine i lavoratori delle 18 sedi e delle 19 agenzie del Lazio hanno comunque risposto in maniera pressoché unitaria e compatta, senza paura delle intimidazioni, dando un segnale inequivocabile e mostrando anzi tutto di aver compreso il grave pericolo di fondo esistente per le più elementari regole democratiche.
E questo prima ancora di entrare nel merito del rinnovo, pur decisivo e importante, del biennio (ormai diventato triennio) economico riguardante il CCNL 2008 – 2009.
L’appuntamento era di quelli da non mancare ed oggi possiamo dire con soddisfazione che non è stato mancato, come i dati definitivi della consultazione (riportati nella tabella allegata) dettagliatamente confermano, ma che possiamo così sintetizzare:
1406 votanti 1272 NO 89 SI
Doveroso a questo punto ringraziare tutti indistintamente i lavoratori che, sentendosi investiti in prima persona, hanno partecipato alla nostra consultazione, nonché tutti i delegati che in lungo e in largo si sono spesi affinché la stessa riuscisse al meglio.
Grazie di cuore soprattutto a quei 134 colleghi che, pur votando in maniera difforme, hanno voluto comunque attestare la loro partecipazione: esempio di democrazia.
Il nostro percorso di lotta ora prosegue lineare e trasparente come sempre. Per alcuni forse un po’ troppo a rilento, per altri sicuramente con fatica. Ma in maniera capillare e costante. Fino al prossimo appuntamento, per tenere alto il livello di mobilitazione.
E alla fine la persistente goccia non potrà che scavare il masso. Basta saper aspettare. A patto che si abbiano chiari gli obiettivi (quali la prioritaria difesa della democrazia nei luoghi di lavoro) e che non ci si dimentichi dei risultati fin qui ottenuti.
Non è certamente un caso che la stessa minoranza proceda impunemente e in combutta con il governo, per restringere ulteriormente con una “riforma” le libertà sindacali.
Coordinamento regionale RdB-CUB INPS Lazio