Questa mattina i facchini dell’Ospedale di Bergamo, organizzati dall’USB, sono scesi in sciopero e hanno presidiato la sede del Giovanni XXXIII. Allo sciopero ha aderito il 90 per cento dei lavoratori non precettati secondo la legge sull’autoregolamentazione nei servizi essenziali. Un successone! Il messaggio è arrivato forte e chiaro al Consorzio Hydra dal quale dipendono i facchini. I licenziamenti, 27 su 99 dipendenti, devono essere ritirati e va aperto il tavolo delle trattative. Altrimenti la lotta continuerà ancora più dura. Ma il messaggio è anche rivolto ai dirigenti dell’ospedale. Non possono lavarsene le mani perché il lavoro dei facchini si svolge all’interno del Giovanni XXIII. Un monito anche verso i sindacati complici che hanno abbandonato la difesa dei lavoratori per non turbare le buone relazioni (?) con la direzione!
In allegato il volantino distribuito questa mattina davanti all’ospedale e una serie di foto che testimoniano le varie fasi del presidio.