Pensando al Giorno della Memoria la mia mente fa strane e azzardate associazioni su episodi analoghi, anche se collocati in tempi diversi. Il fine è lo stesso: l'annientamento di un popolo attraverso l'umiliazione e l'alienazione. Cosa c'è di diverso fra l'olocausto e la distruzione della classe operaia che non opera più? Di certo le sofferenze per atroci torture ed efferati crimini distingue la Shoah, ma in quanto ridurre l'essere umano in condizioni di schiavismo e dipendenza, sono alquanto simili.
Nel 2017 abbiamo ormai una situazione lavorativa inesistente: Almaviva, Fiat, Ilva, Sanità, Istruzione e, a caduta, come in un domino, aziende più piccole che licenziano, tagliano stipendi, chiedono impossibili sacrifici agli operai che, dicono, si possono permettere di tenere.
Poi arriva la mazzata nella grande distribuzione: Crisi Coop. La grande cooperativa che ora sposta, taglia, licenzia 650 persone e poi chiude diversi punti vendita. Il pane e le rose, questo era la cooperativa, i suoi soci erano sentinelle attente perché tutto fosse nei parametri di un servizio socialmente utile. Un sogno, reso reale dal bisogno di un popolo che usciva dalla guerra, dalla fame! Così inizia l'avventura della Coop: soci lavoratori, soci prestatori, soci produttori sopratutto di olio e farina.
In un'atmosfera di vera sinergia sociale, si intrecciavano storie di donne e uomini, bisognosi di un posto di lavoro che portavano avanti questo sogno, con vero spirito mutualistico. E gli spacci si moltiplicavano, i posti di lavoro aumentavano, e la storia Coop era ormai un fiore all'occhiello in ogni paese in cui era presente uno spaccio. Fieri di lavorarci. Fieri di appartenervi.
Ma si sa, i tempi si evolvono, nell'era del consumismo tutto deve essere più moderno e al passo coi tempi, così i tentacoli della piovra capitalista si sono accorti di questo business de "noartri", con promesse di modernità e più posti di lavoro, ha agganciato queste piccole realtà, le ha fuse insieme e ha costruito cattedrali nel deserto, con banche, assicurazioni, compagnie telefoniche.
Come tutte le cose belle, opulente, megagalattiche, un bel giorno le luci hanno cominciato ad abbassarsi: i costi di gestione per questi castelli erano troppo alti! Bisognava tagliare il costo del personale! I soci guardiani non ci hanno più capito niente su che fine facevano i guadagni, la piovra capitalista informava che era tutto sotto controllo madama la marchesa!
Così eccoci qua: oggi ci ritroviamo a combattere per i posti di lavoro, perché dicono, non ci sono più soldi e che facciamo di 600 esuberi. 600? Veniamo da anni di storie di licenziamenti dove padri e madri si sono suicidati non essendo più nella condizione di mantenere la famiglia. Adesso questo filo spinato lo tagliamo, questo lager fatto di lacrime e sangue, lo apriamo e vedremo di vederci chiaro! Dovremo lottare forte, lottare duramente, e sarà una dirigenza fallita e incompetente che dovrà' rendere conto ai soci.
I primi tagli dovranno essere per le macchine aziendali, i rimborsi, i premi assegnati a prescindere dalla competenza e i lauti stipendi in continuo aumento. Noi prendiamo 900 euro! La storia ci ha insegnato che subire sempre fa male alla vita! I lavoratori di tutta Italia sono stanchi di fare il capro espiatorio per ogni furbone-riccone-presidente di una qualsiasi azienda! Se si va nel baratro, i primi a pagare dovranno essere quelli che hanno il portafoglio e lo hanno gestito male!
Usb Lavoro Privato- Lavoratori e Lavoratrici Coop