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Unicoop Tirreno fa retromarcia e ripropone la chiusura di 4 punti vendita. USB: nessuna discussione se l'azienda non ritire le chiusure

Nazionale,

Nell'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, Unicoop avrebbe dovuto presentare un’analisi dettagliata e specifica di ogni singolo negozio con i relativi piani di organizzazione previsti. Invece, la cooperativa ha annunciato la volontà di chiudere 4 punti vendita, in sostituzione delle otto cessioni precedentemente previste.I negozi coinvolti sarebbero Aprilia, Frosinone, Pomezia via Cavour e Velletri; 95 i lavoratori coinvolti.


Su richiesta diretta dell'Unione Sindacale di Base, Unicoop Tirreno ha sostenuto come non sia previsto nessun licenziamento, ma solo trasferimenti.
Queste blande rassicurazioni però non sono sufficienti.La cooperativa infatti ha parlato di una riduzione del costo del lavoro sia della rete vendite sia in sede. Lo scopo è arrivare ad un bilancio positivo nel 2020, investendo nei negozi che producono più utili e nel reparto "Freschissimi".


Non vi è, al momento, alcuna assicurazione dei livelli salariali, punto cardine dell'intera trattativa.

 
Già lo scorso anno erano stati affrontati gli stessi temi e Unicoop aveva firmato un accordo sindacale da cui adesso sembra volersi sottrarre.
Gli stessi rappresentanti del Ministero hanno ribadito alla cooperativa la necessità di un'analisi specifica di ogni singolo negozio senza alcuna precondizione su eventuali vendite.


L'Usb ribadisce come debba essere mantenuta la specificità cooperativa e qualsiasi operazione vada compiuta all' interno della salvaguardia dei livelli salariali e occupazionali già deciso nel 2017.


L'Unione sindacale di Base è pronta a qualsiasi discussione con Unicoop, ma deve essere cancellata qualsiasi ipotesi di vendita. Quest'ultima, di fatto, bloccherebbe qualsiasi trattativa.


Il prossimo incontro è fissato per l'7 novembre.



Usb Commercio