Unicoop Tirreno, sottraendosi ancora una volta ad un confronto con USB e i lavoratori che rappresenta, decide di precisare le proprie ragioni con un comunicato stampa. Singolare la scelta di "non riconoscerti" a colpi di comunicati stampa.
Dalla nota si apprende che il confronto con CGIL-CISL-UIL ha portato, per il negozio di Civita Castellana, a un accordo sulle domeniche di apertura e sull’organizzazione del lavoro in queste giornate. I sindacati firmatari del contratto hanno accettato lo stato di cose imposto dall’azienda senza condividerlo con i lavoratori. Questo, a nostro avviso, chiarisce Unicoop.
Sempre dalla stessa nota si evince che il negozio “..é stato interessato ad un processo di efficientamento organizzativo…”, sarà per questo motivo che le file al banco gastronomia sono diventate interminabili superando i 60 numeri di attesa nelle giornate più intense. Se i risultati sono in linea con quelli dell’intera rete, così come dichiara la nota, a preoccuparsi dovrebbero essere anche i dipendenti di tutti gli altri supermercati!
La buona occupazione di cui parla Unicoop Tirreno si scontra con la realtà del viterbese dove i precari della Coop sono stati lasciati a casa da due anni, senza una parola né da parte dell’azienda né tantomeno dai sindacati firmatari del contratto. E’ buona pratica dimenticarsi di più di 50 lavoratori che per dieci anni hanno creduto nella Coop? E’ buona occupazione lasciare a casa persone con più di 60 mesi di anzianità aziendale?
Unicoop Tirreno si rassegni, prenda atto che il nostro unico obiettivo è la difesa dei lavoratori. Comprendiamo che questo sia difficile da capire, visti i rapporti “concertativi” con le altre sigle sindacali. USB è riconosciuta da centinaia di donne e uomini della Coop in Toscana, Lazio e Campania, centinaia di vostri dipendenti che non sono disposti a farsi scegliere il sindacato dal datore di lavoro.
Noi "rivendichiamo con orgoglio", parafrasando la nota di Unicoop Tirreno" di essere riconosciuti dai lavoratori! Non abbiamo altri obiettivi, ci dispiace! Con questa “risposta” la cooperativa elude tutti i problemi che hanno portato alla mobilitazione dei lavoratori: sicurezza sui luoghi di lavoro, produttività e organizzazione reparti, orari dei part time, lavoro domenicale e festivo, ferie e riposi settimanali e organizzazione del lavoro.
Si dice, infine, che il nostro obiettivo è ”pubblicizzare lo sciopero del 18 ottobre”. Lo sciopero non si pubblicizza! Nello sciopero noi riconosciamo un mezzo per lo sviluppo dell’effettiva partecipazione dei lavoratori alla trasformazione dei rapporti economici e sociali. Accostare lo sciopero a una scatoletta di tonno ci fa rabbrividire e INDIGNARE!
USB HA UN UNICO INTERESSE: I LAVORATORI.