L’ACCESSORIO CHE AUMENTA LE DIFFERENZE TRA RICCHI E POVERI:
IL CASO DELLA VALUTAZIONE IN UNIGE
La distribuzione del salario accessorio dovrebbe seguire schemi ben precisi:
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una parte, per le Università I.M.A., distribuita a pioggia;
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tutto quello che concerne gli incarichi, distribuito a chi ha più responsabilità;
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altra parte, il welfare, dovrebbe andare soprattutto a chi ha più bisogno, per reddito inferiore o per situazioni contingenti;
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infine, la parte relativa alla valutazione dovrebbe, negli intenti del legislatore, premiare i più meritevoli.
Sappiamo che in realtà succede altro, ad esempio c’è una tendenza fortissima ad appiattire quello che andrebbe prevalentemente ai più bisognosi distribuendolo a pioggia, con l’introduzione dei conti individuali su piattaforme gestite da esterni.
Abbiamo poi inviato un documento al Direttore Generale e, per conoscenza, agli Organi di rappresentanza, garanzia e pari opportunità per denunciare quanto certificato dalla relazione annuale approvata dall’Amministrazione, ossia che le valutazioni nel nostro Ateneo vengono effettuate seguendo un principio di gerarchizzazione: c’è una proporzionalità diretta tra le votazioni medie e la categoria di appartenenza, con la conseguenza che anche la “quota premiale” viene distribuita quasi integralmente ai dipendenti appartenenti alle categorie D o EP.
La questione relativa alla valutazione è di particolare gravità in quanto viene introdotto un ulteriore elemento di differenziazione che, ci era stato garantito, non avrebbe dovuto esserci.
La questione non è stata presa in minima considerazione da RSU, altre sigle e comitati vari, mentre è arrivata una risposta da parte dell’Amministrazione, sostanzialmente a difesa del sistema per come è strutturato.
Tuttavia, anche questa risposta non ha fatto altro che ribadire che il problema che esiste ed esiste da anni, è radicato e generalizzato, ha una notevole consistenza.
Pensiamo che soltanto un’attenta valutazione di quanto avviene nelle singole aree o nelle singole strutture possa far sì che il problema venga risolto o quantomeno progressivamente ridimensionato.
Riteniamo che i colleghi non ricorrano all’apposito Organo di Garanzia perché le valutazioni possono cambiare solo in presenza di evidenti vizi di forma o di eventi clamorosi, quindi quest'Organo in realtà non garantisce nulla.
Siamo comunque soddisfatti per il proposito di impegno manifestato dall’Amministrazione su questa problematica, e non smetteremo, pur nella quasi certezza di non essere supportati da RSU, altre sigle e comitati vari, di vigilare.
USB UNIGE