L'Unione Sindacale di Base ha ribadito questa mattina al ministro Fabiana Dadone che il governo ha il dovere di esprimersi sul ruolo e sulla funzione che intende assegnare alla Pubblica Amministrazione. Il settore ha bisogno di rilancio e di potenziamento per erogare ai cittadini servizi pubblici di qualità. Per fare questo occorrono investimenti, a partire dagli stanziamenti per il rinnovo dei contratti scaduti a dicembre 2018.
Dal ministro non sono arrivate risposte concrete. Limitarsi a parlare di “importanti interlocuzioni con il MEF” e di non potersi “sbilanciare se non in possesso di dati certi” significa che ancora una volta gli stanziamenti per i rinnovi saranno cercati racimolando nelle pieghe della legge di stabilità i pochi spiccioli avanzati.
USB ha preannunciato quindi al ministro Dadone che laddove venissero confermate le indiscrezioni che parlano di uno stanziamento di un miliardo per i contratti del pubblico impiego, valuterà già venerdì prossimo la proclamazione dello sciopero generale del settore.
USB non ha ricevuto risposte nemmeno sulle altre questioni: un piano straordinario di assunzioni, la stabilizzazione del precariato, la reinternalizzazione dei servizi e dei lavoratori, la necessità di formazione e di investimenti strutturali, la proroga e lo scorrimento delle graduatorie dal 2010 a oggi, la soluzione dell’annosa questione del mansionismo, la necessità di ordinamenti professionali funzionali alle esigenze delle amministrazioni, la necessità di rivedere l’attuale assetto dei comparti, la questione della democrazia sindacale. Il ministro si è limitato a preannunciare su questi argomenti l’apertura di tavoli tematici.
Conosceremo presto le reali intenzioni del governo. Usb è pronta a rispondere con determinazione, se ancora una volta saranno disattese le legittime aspettative dei lavoratori pubblici.
Unione Sindacale di Base - Pubblico Impiego