Dopo il No Monti Day del 27 ottobre scorso, prosegue il percorso di mobilitazione dell’USB contro la politica del governo Monti. Questa volta in piazza, davanti al Parlamento, ci saranno i lavoratori degli enti previdenziali e di assistenza sociale INPS e INAIL, che il 13 novembre, dalle ore 10.00, manifesteranno per chiedere la modifica della legge di stabilità.
“Abbiamo convocato una manifestazione nazionale contro il taglio di 5.000 Euro di stipendio”, afferma Luigi Romagnoli, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego. “Un articolo della legge di stabilità chiede infatti agli enti di previdenza ed assistenza ulteriori risparmi per 300 milioni annui, da prendere anche dalle risorse derivanti dall’art. 18 della Legge 88/1989, quelle utilizzate per il finanziamento dei progetti speciali per il miglioramento dei servizi”.
“Saremo in piazza – prosegue il delegato USB – anche per denunciare gli effetti che produrranno i tagli degli organici previsti dalla spending review. Si mettono a rischio i servizi e si annuncia la dichiarazione di esuberi, che potrebbe portare ad una mobilità forzata dei lavoratori se non addirittura al licenziamento”.
“Le amministrazioni si lamentano di non avere personale a sufficienza – evidenzia Romagnoli – ma il Governo invece continua a tagliare gli organici. Di questo passo saranno sempre più favoriti i già avviati processi di esternalizzazione dei servizi e di privatizzazione, finendo per snaturare la funzione degli enti di previdenza e assistenza sociale ed impoverendo l’offerta di servizi per i cittadini”.
Conclude il dirigente sindacale dell’USB: “C’è da cambiare radicalmente la legge di stabilità, ma anche la politica del Governo verso il Pubblico Impiego. Il Parlamento deve ascoltare le ragioni di chi lavora nei settori vitali dello Stato sociale”.
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