La battaglia per la difesa dell’ISPRA esce dalle sedi dell’Istituto e arriva in Parlamento, dove USB ha chiesto formalmente un’audizione, alle Commissioni Ambiente di Camera e Senato, per parlare dei due disegni di legge che riguardano il futuro dell’Istituto, in discussione a Montecitorio e Palazzo Madama (il Ddl n. 68 e il n. 110).
La nostra organizzazione ha chiesto di essere sentita dalle commissioni, prima che queste prendano decisioni sul futuro dell’ISPRA, in quanto l’unica ad aver difeso in questi cinque anni tutte le prerogative dell’ente, dalla lotta del tetto per la difesa del personale precario e della ricerca in poi. Questi disegni di legge contengono molti punti controversi e discutibili su cui USB ha dubbi e vuole esprimerli direttamente agli interessati, ricordando a deputati e senatori che si occupano di ambiente anche tutti gli altri problemi che esistono in ISPRA.
Oltre ai ritardi nello sblocco dei fondi che l’ISPRA ha a disposizione, all’inerzia sulla soluzione di controversie con gruppi di lavoratori, ai dubbi su una nuova struttura continuamente annunciata e poi rinviata, ricorderemo sicuramente il problema, non certo risolto, dei colleghi precari. Proprio in un periodo in cui la politica torna a parlare di stabilizzazioni o altre norme per risolvere il problema dei contratti instabili negli enti di ricerca, infatti, l’ISPRA sembra irrigidirsi su interpretazioni delle norme sempre sfavorevoli per il lavoratore, e sembra quasi porsi su una posizione arretrata rispetto agli stessi annunci di chi governa.
SPINGIAMO L’ISPRA VERSO LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI!
PASSA DALLA TUA PARTE CON USB!