Si è conclusa la consultazione promossa dalla USB sui contenuti del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021. Le lavoratrici e i lavoratori che hanno partecipato all’iniziativa hanno bocciato complessivamente l’ipotesi sottoscritta lo scorso 5 gennaio da tutte le organizzazioni sindacali ad eccezione della USB.
L’89% ha ritenuto inadeguato l’incremento contrattuale che, lo ricordiamo, sarà di 47€ netti al mese per il livello iniziale della prima area e di 69€ per quello apicale della terza area, comprensivo della vacanza contrattuale già in godimento.
L’82% non è soddisfatto del nuovo Sistema di classificazione, di fatto uguale a quello precedente con l’aggiunta di una quarta area delle elevate professionalità decisa per legge dal ministro Brunetta.
L’84% ha respinto la nuova struttura della retribuzione, che prevede una retribuzione tabellare di area spostando in una nuova voce retributiva, definita “differenziale stipendiale”, il valore dei livelli economici ottenuti finora
L’83% non è d’accordo ad assegnare alla valutazione individuale un peso preponderante nell’attribuzione delle progressioni economiche all’interno delle aree e nei passaggi di area.
Il 57% considera positiva la norma di prima applicazione, che permette fino al 2024 di transitare all’area superiore senza il titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno. Il giudizio positivo di misura si giustifica in quanto la norma rischia di avere effetti parziali, non risolvendo in modo definitivo il problema del mansionismo perché legata alla percentuale di passaggi che saranno resi disponibili all’interno dei piani delle assunzioni.
Il 62% ha giudicato in modo negativo la regolamentazione del lavoro agile. In questo caso hanno prevalso nettamente gli aspetti non positivi, come l’ampia fascia di contattabilità, mitigati da alcune soluzioni parzialmente positive.
Infine, il 67% ritiene che la USB debba in ogni caso firmare il contratto per poter continuare ad accedere agli istituti della partecipazione sindacale aziendale: informazione, confronto, contrattazione integrativa. Nonostante la lunga battaglia portata avanti dalla USB fin dalla scorsa tornata contrattuale, le altre organizzazioni sindacali non hanno voluto modificare la norma del contratto, sottolineiamo norma contrattuale e non di legge, che prevede l’esclusione dai tavoli aziendali delle organizzazioni sindacali che non sottoscrivono il Contratto collettivo (CCNL). La USB da anni propone che l’unico vincolo previsto per accedere alla contrattazione integrativa sia quello di essere sindacato considerato rappresentativo, come richiesto per la partecipazione ai tavoli con l’Aran.
Le lavoratrici e i lavoratori del Comparto Funzioni Centrali, pur coscienti che la norma contrattuale rappresenti una forma di ricatto nei confronti di chi vorrebbe poter valutare un accordo sulla base dei contenuti e non perché costretto da una pistola puntata alla tempia, evidentemente hanno ritenuto che la presenza della USB ai tavoli sia importante e faccia la differenza. Va comunque considerata la percentuale del 33% che vorrebbe che non si sottoscrivesse il contratto.
Dall'inizio della campagna di consultazione sul Contratto collettivo delle Funzioni Centrali si sono registrati complessivamente 24.561 accessi alla specifica pagina web allestita sul sito della USB, a conferma dell'interesse dei lavoratori verso l'argomento. I votanti sono stati complessivamente 1.871. Nei prossimi giorni sarà convocato il Coordinamento nazionale dei delegati USB delle Funzioni Centrali che prenderà la decisione definitiva in merito alla sottoscrizione del CCNL 2019-2021.
Ancora una volta la USB si è distinta per dare voce a tutti i lavoratori, indipendentemente dall’iscrizione, mantenendo intatto quel legame con la base che non è solo un richiamo nel nome del sindacato come ormai è per altri, ma una pratica costante dell’agire sindacale. Ora ci aspetta la lunga maratona del rinnovo delle RSU. Invitiamo tutte e tutti a costruire insieme a noi le liste nelle singole sedi, facendo un passo avanti per contribuire all’affermazione di un’alternativa sindacale che è sempre più consolidata e punto di riferimento per tanti lavoratori.
USB Pubblico Impiego Funzioni Centrali