Dal 1 settembre riaprono i cancelli per docenti e personale ATA, ma solo per quelli di ruolo, con Collegi Docenti e riunioni preliminari per l’organizzazione dell’anno scolastico. I lavoratori si troveranno a decidere le attività aggiuntive per il “miglioramento dell’offerta formativa”; attività che di aggiuntivo non hanno più nulla perché si tratta di un lavoro essenziale per il normale funzionamento della scuola: dal coordinamento del personale e della didattica, alle relazioni con i genitori, da anni questo lavoro è svolto a titolo pressoché gratuito.
Inoltre, tutti sanno che tanti colleghi precari a settembre non riprenderanno a lavorare e che ogni anno aumenta il carico di lavoro per chi rimane, mentre le ore di lezione per gli studenti diminuiscono.
Un’ora di sciopero per il personale ATA ad inizio giornata, un’ora di sciopero degli insegnanti, durante il primo Collegio Docenti, saranno il segnale per riaffermare il valore delle istanze democratiche e collettive della gestione della scuola che questo governo, come i suoi predecessori, sta cancellando insieme alla libertà sindacale e d’insegnamento.
Lo stesso giorno, i precari presidieranno con un volantinaggio le scuole da cui sono stati licenziati, come ogni anno, il 30 giugno.
I vagheggiamenti estivi su aumento delle ore di lavoro, gerarchizzazione e falso merito elargito da presidi autoritari sono prospettive concrete che si inseriscono pienamente nel contesto di una “riforma” della Pubblica Amministrazione che, ancora una volta, attacca i dipendenti pubblici e taglia servizi ai cittadini per assoggettarli agli interessi delle imprese.
USB prosegue coerentemente la mobilitazione dei lavoratori pubblici iniziata fin da marzo e nella scuola lo fa costruendo un momento di protesta all’avvio dei lavori del nuovo anno scolastico per favorire un confronto, scuola per scuola, sulla necessità non più rinviabile di una lotta determinata per il rinnovo del contratto, la stabilizzazione dei precari e un serio piano per il ripristino degli organici.
La scuola riparte e proseguono le lotte dei suoi lavoratori.
Roma, 18 agosto 2014