Stiamo ricevendo moltissime segnalazioni da parte dei lavoratori e delle lavoratrici delle RTS di tutta Italia riguardo una situazione alquanto anomala.
Di cosa si tratta? Il sistema NoiPA, sulle cui troppe criticità si è già più volte posto l’accento, sta proponendo almeno una volta al mese (nel mese di aprile ben due volte e così pure a maggio!), l’apertura delle linee per le lavorazioni nella giornata di sabato. Questa circostanza che si sta presentando con sempre maggior frequenza sembrerebbe quasi fatta di proposito per giustificare le tante chiusure del sistema NoiPA e spostare la responsabilità di eventuali disservizi sugli operatori ai quali, a rigor di calendario, sarebbero state date un maggior numero di giornate di lavorazione disponibili in via diciamo “eccezionale”. Qualcuno obietterà che a pensar male si fa peccato… sì, ma spesso ci si indovina!
Perché le tante manutenzioni di NoiPA che richiedono la chiusura delle linee non vengono previste nel fine settimana? Considerando che il venerdì le lavorazioni vengono chiuse alle 16,00 con una programmazione differente degli interventi si risolverebbe gran parte del problema.
Risulta difficile capire perché le lavorazioni, ad esempio delle pensioni, non si aprano prima del 21 del mese e vengano chiuse il giorno 10 del mese successivo, dando a conti fatti solo 6 o 7 giorni di tempo per l’effettuazione delle lavorazioni.
Il CCNL FC all’art. 17 stabilisce che l’orario ordinario di lavoro è di 36 ore settimanali ed è funzionale all’orario di servizio e di apertura al pubblico, inoltre, ai sensi di quanto disposto dalle disposizioni legislative vigenti, l’orario di lavoro è articolato su cinque giorni, fatte salve le esigenze dei servizi da erogarsi con carattere di continuità, che richiedono orari continuativi o prestazioni per tutti i giorni della settimana o che presentino particolari esigenze di collegamento con le strutture di altri uffici pubblici. Ora, tenendo ben saldo questo concetto l’eventuale disponibilità a lavorazioni di sabato è basata solo sulla volontà dei dipendenti. Negli ultimi tempi, inoltre, si è parlato del diritto alla disconnessione che ci pare opportuno richiamare in questo caso considerato che sembra piuttosto scorretto che questa prassi, non normata, passi nel silenzio di tutti.
Infatti, sembrerebbe che, con questa organizzazione del lavoro della piattaforma NoiPA, talune sedi aprano gli uffici anche di sabato e le ore prestate siano retribuite come lavoro straordinario, mentre in altre i lavoratori effettuerebbero le attività da remoto offrendo il fianco ad una gestione della retribuzione oraria quantomeno fantasiosa perché non sarebbero riconosciuti emolumenti in quanto lo Smart Working non consente l’orario straordinario. Saremmo davanti al paradosso: il lavoro nero di Stato. Non lo crediamo possibile, anche in considerazione del fatto che le lavorazioni sono facilmente tracciabili e hanno un report finale. Immaginiamo, più realisticamente, che siano state riconosciute ore in favore di riposi compensativi o altri istituti contrattuali ma sarebbe, comunque, una disparità di trattamento inaccettabile.
USB chiede all’Amministrazione di fare immediata chiarezza su questa problematica e se necessario di fornire una indicazione chiara e univoca alle direzioni delle RTS su come trattare tali evenienze.
Continueremo a seguire l’evolversi della situazione e a tenervi informati.
Coordinamento USB PI MEF