A circa otto mesi dal suo incarico, se ne depotenziano infatti i settori a colpi di decreto e commi “nascosti”.
Si costituisce per “somma urgenza” una nuova Agenzia (ANSFISA - Decreto Genova) e un Ente (Struttura unica progettazione, comma 162 legge bilancio 2019), entrambi posti sempre più sotto l’influenza dell’esecutivo e che sottraggono funzioni in materia di progettazione e pianificazione, o sono in concorrenza con le altre strutture e uffici ministeriali (Provveditorati Opere Pubbliche e Direzioni generali) mentre, ed ancora con la legge di bilancio (comma 1049), si concede alle lobby imprenditoriali un’altra ambita fetta della torta della Motorizzazione civile, regalando al settore privato anche il delicato e fruttuoso onere delle revisioni dei mezzi pesanti.
La USB sottolinea anche i maggiori costi di tali scelte che invece di operare in una economia di scala mantenendo le attuali sedi e competenze di un dicastero sul territorio nazionale, aumentano poltrone e sprechi per strutture dalle retribuzioni “maggiorate” o producono minori introiti per il ministero stesso e quindi per i cittadini.
La ricetta del cambiamento l’avevamo già vista cucinare da analoghi pessimi cuochi: inefficienza indotta del sistema pubblico mantenendone paralizzate le risorse, blocco progressivo dei servizi e conseguente privatizzazione degli stessi.
Intanto nel Ministero il ricorso alle consulenze esterne lievita di un terzo nel 2018 fino a sfiorare i 3 milioni di euro, secondo i dati rilevabili nella sezione trasparenza del sito istituzionale.
La USB PI Ministero Infrastrutture e Trasporti denuncia quanto sta avvenendo, avvierà tutte le procedure di contrasto a difesa dei lavoratori e delle funzioni rese dallo Stato ai cittadini e pretende l’avvio di una riorganizzazione trasparente del ministero.
USB Pubblico Impiego Ministero Infrastrutture e Trasporti
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