Non è un caso che il Coordinamento Regionale USB Sanità abbia individuato il Policlinico dell’Università Tor Vergata per lanciare a Roma la campagna di mobilitazione nazionale per la difesa del sistema pubblico della Sanità e dei suoi lavoratori.
Il PTV, dal 2008 Fondazione privata con l’accordo tra Regione e Università, rappresenta l’emblema del processo di privatizzazione della sanità pubblica.
Dopo il fallimento della “sperimentazione” conclusa anticipatamente a causa del forte disavanzo accumulato in pochi anni, ora è in corso il tentativo di trasformare l’ospedale in Fondazione IRCCS.
Un Istituto a carattere scientifico con riferimento a non più di due specializzazioni disciplinari. Una scelta che, evidentemente, non tiene conto della realtà territoriale in cui insiste, caratterizzata da una complessa condizione sociale.
Per ottenere il riconoscimento di IRCCS, è necessario raggiungere l’equilibrio di bilancio. Da qui il percorso condiviso tra Regione e Università per la definizione del piano di rientro dal deficit accumulato e che si somma al piano di rientro regionale.
La situazione estrema in cui, oggi, versa il Policlinico è la conseguenza diretta di scelte politiche sulla sanità, oltreché di interessi privatistici dell’Accademia che, attraverso l’austerity e piani di rientro, colpiscono le fasce più deboli dell’utenza e gli operatori sanitari.
Si dedicano risorse e iniziativa per organizzare a favore dei clienti l’attività intramoenia, mentre interi reparti attrezzati del PTV sono chiusi e il P.S., in costante sovraffollamento, è deprivato di luoghi adeguati, mezzi e personale necessari per garantire il diritto alla salute ai cittadini e la sicurezza per i lavoratori. Le condizioni di lavoro del personale sono oltremodo peggiorate e i dipendenti della Fondazione, ancorché sottoposti al contratto sanità, percepiscono stipendi ridotti per la mancanza di fondi accessori certificati dalla Regione.
La scelta politica del liberismo non prevede stato sociale e diritto assistenziale. Il taglio lineare dei finanziamenti pratica il progressivo e totale de-finanziamento del sistema, di fatto smantellando e privatizzando pezzi di sanità pubblica, con aumento della spesa, diminuzione della qualità del servizio alla salute, e peggioramento delle condizioni salariali e di lavoro di lavoratori e lavoratrici.
Ma il sistema sanitario ha una complessità strutturale, organizzativa e una molteplicità di professioni che lo rendono di difficile gestione e soprattutto non consentono di ridurre la spesa oltre un limite di guardia che è stato, scientificamente, superato da tempo ormai.
La reinternalizzazione dei servizi offrirebbe un servizio migliore e meno costoso, la ri-pubblicizzazione delle prestazioni private consentirebbe di riportare nel sistema pubblico ingenti capitali che potrebbero essere usati per il rilancio della sanità pubblica e delle sue prestazioni.
Lottare per una sanità pubblica contro i tagli sul salario e la precarietà, contro le privatizzazioni e le esternalizzazioni dei servizi, come garanzia di qualità per la salute, è una battaglia in cui tutte/i siamo coinvolti e a cui dobbiamo partecipare.
USB PI – Sanità
Coordinamento Regione Lazio