Nel momento in cui nelle Università, non solo italiane, sta crescendo il movimento contro le collaborazioni tecnologiche con Israele, responsabile del genocidio del popolo palestinese, la Commissione Europea sta studiando le opzioni per garantire un sostegno adeguato e strategicamente mirato allo sviluppo di tecnologie a duplice uso (tecnologie che possono avere applicazioni sia civili che militari).
Un chiaro rilancio sul piano degli armamenti che ci porta sempre più vicini ad una pericolosissima escalation bellica nel nostro continente e in medio oriente.
Nel momento in cui la Ricerca Pubblica è sempre più penalizzata da scelte economiche esclusivamente a difesa del profitto privando gli enti e le istituzioni pubbliche di ricerca del necessario finanziamento, con una questione salariale sempre più drammatica fra i lavoratori della Ricerca, questo ulteriore passo della Commissione europea rappresenta evidentemente un punto di non ritorno che non possiamo accettare passivamente.
Pertanto, interpretando il comune sentire dei lavoratori della Ricerca che ogni giorno mettono le proprie competenze al servizio di una Ricerca Pubblica finalizzata al benessere delle popolazioni, USB PI ha scritto alla Commissione Europea prendendo posizione in maniera netta ed inequivocabile contro la scelta bellicista che si vuole imporre agli enti di ricerca europei. Abbiamo anche chiesto anche al Conper (Consulta dei Presidenti degli Enti pubblici di Ricerca) di prendere posizione in tal senso, perché non è più tempo di equilibrismi e chi non si oppone diventa complice.
Come Ricercatori, tecnici e personale di supporto degli Enti Pubblici di Ricerca on siamo disponibili a lavorare per creare sofisticati strumenti di morte da utilizzare in una folle corsa verso il baratro della terza guerra mondiale!
Leggi qui il commento inviato alla Commissione Europea
USB Pubblico Impiego