Prosegue l’iniziativa di protesta dei delegati del Coordinamento nazionale della USB dell’INPS, che da più di un’ora tengono sotto assedio il Ministero dell’Economia. E’ stato chiesto un incontro per fermare il nuovo tentativo della Ragioneria generale dello Stato di mettere le mani nelle tasche dei lavoratori dell’INPS con la proposta di taglio delle retribuzioni individuali di ben 300 euro mensili, per un totale di 94 milioni di euro.
“Se non si sgombra il campo da questa continua minaccia la funzionalità delle sedi INPS sarà a rischio e la protesta si estenderà a livello nazionale”, dichiara Massimo Briguori, dell’Esecutivo nazionale USB INPS, che partecipa alla protesta. “L’attacco alle funzioni dell’INPS e alle retribuzioni dei dipendenti dell’ente previdenziale sta andando avanti ormai da troppo tempo”.
“INPDAP e ENPALS sono stati soppressi ed accorpati all’INPS – prosegue il dirigente USB – ma il processo d’integrazione lo stanno pagando i lavoratori. Non un euro è stato stanziato per finanziare la parificazione delle retribuzioni dei dipendenti dei tre enti. Anzi, all’INPS si chiede il dimezzamento delle spese di funzionamento”.
“E’ chiaro il tentativo di far fallire l’INPS e di svuotarlo di funzioni. Noi proseguiamo la protesta, per difendere le nostre retribuzioni e il ruolo sociale dell’ente”, conclude Briguori.
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