Bocciato il referendum consultivo promosso dai radicali sulla privatizzazione del trasporto pubblico pubblico di Roma. Un vero e proprio fallimento di partecipazione: per tutta la giornata si sono registrati bassi livelli di affluenza, tanto che il quorum del 33% richiesto per convalidare il referendum è stato un miraggio fin dalla rilevazione delle ore 12, quando aveva votato il 4% degli aventi diritto, saliti alle 16 all'8,95%. Un segno inequivocabile che il referendum è stato respinto e con esso la volontà dei radicali di strumentalizzare il malcontento dei cittadini.
È tempo adesso che l'amministrazione comunale faccia la sua parte, chiedendo alla Regione Lazio e al Governo finanziamenti adeguati e lavorando seriamente ad un progetto di ripubblicizzazione al 100% di tutto il trasporto pubblico romano, che preveda la reinternalizzazione di tutte le attività e di tutti i lavoratori.
Unione Sindacale di Base Federazione di Roma