“Dalla bozza di Decreto sulla spending review traspare la mai sopita necessità dell’attuale governo tecnico, e di quelli che si sono succeduti negli anni, a smontare definitivamente il sistema sanitario pubblico per come lo abbiamo conosciuto, soprattutto in termini di tutela e di garanzia del diritto alla salute, dichiara Sabino Venezia del Coordinamento Nazionale USB del Pubblico Impiego.”
“La riduzione costante del fondo sanitario nazionale (3 miliardi), la demolizione del sistema capillare di diagnosi e cura rappresentato da una rete di piccoli ospedali sparsi sul territorio (216) e la contestuale chiusura di posti letto (13.591), non lasceranno soluzione alcuna al cittadino che non può permettersi un sistema alternativo a pagamento e per il quale il diritto alla cura non sarà più garantito, prosegue Venezia.”
A questo dramma si somma il dato, inquietante quanto anacronistico, dell’allontanamento di migliaia di lavoratori dal sistema sanitario verso l’ignoto e la definitiva trasformazione in disoccupati di tutti quei precari che da anni garantiscono la tenuta di un modello, ormai fuori controllo, nel quale per carenza di personale si attendono mesi per una ecografia o per un intervento.
“Qui non si sta ristrutturando in nome di un servizio più sobrio ma di qualità, conclude Venezia, ma si cancellano servizi, posti letto e posti di lavoro in un’ottica di riduzione della spesa che una improbabile Europa delle banche e dei capitali ci chiede, ed alla quale supinamente rispondiamo obbedendo. Noi non vogliamo obbedire, ce lo chiedono migliaia di cittadini e di lavoratori che sono stufi di pagare una crisi che non hanno provocato, ce lo impone il diritto alla cura, dopo che ci hanno già tolto la prevenzione e la riabilitazione. Per questo, a partire dal prossimo 6 luglio, ci mobiliteremo nelle piazze, sotto le prefetture, davanti gli ospedali delle nostre città, a tutela del diritto alla salute e la lotta sarà dura.”
Info . Sabino Venezia 3471477385
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