Il CdA convoca l'assemblea dei soci per il 27 aprile e decide “di avviare le procedure previste dalla legge ….”.
Se questo vuol dire che si procede verso il ridimensionamento o peggio la liquidazione di Alitalia, come forse qualcuno aveva in testa sin dall'inizio della vertenza, tutti sappiano che i lavoratori non rimarranno a guardare con le mani in mano e che USB sarà con loro al 100%.
Quanto affermato dall'azienda per cui “l'operatività dei voli Alitalia” non subirà modifiche, rimane quindi soltanto un'ipotesi legata agli sviluppi della vertenza.
Ribadiamo che le alternative ci sono: serve un intervento diretto dello stato, sino alla nazionalizzazione prevista dalla Costituzione per costruire un processo di vero sviluppo e serve una riforma complessiva del settore che preveda regole uguali per tutti, anche per le low-cost.
Se il governo e le forze politiche si dichiarano oggi contrarie a questa ipotesi non è certo per questioni economiche (visti i 20 miliardi dati alle banche) e neanche per le normative europee (tutte chiacchiere visto che anche la UE afferma che sono possibili “misure pubbliche a sostegno di Alitalia”), ma per ragioni ideologiche e di difesa di un sistema e di una gestione del paese che sta facendo acqua da tutte le parti e che sta distruggendo una dopo l'altra le aziende italiane.
Il problema quindi non riguarda solo Alitalia ma tante altre aziende, dall'ILVA ad Almaviva, dalla Piaggio alla Coop, e per questo motivo USB ritiene che le forze politiche ora debbano dire la loro e dichiararsi per il salvataggio e lo sviluppo delle aziende italiane o per la decadenza strutturale e definitiva del sistema industriale del paese.
Ed è per lo stesso motivo che USB sin dai prossimi giorni si farà promotrice del coordinamento dei lavoratori di tutte queste aziende proponendo un fronte comune al quale chiamiamo a partecipare anche tutte le forze politiche e sindacali che si riconoscono nella difesa del lavoro (esclusi perditempo!) e iniziative di lotta a sostegno delle singole vertenze e dell'intero mondo del lavoro.
I lavoratori Alitalia hanno detto un grande e forte NO alle politiche di privatizzazione, di taglio di salari e di riduzione dell'occupazione. Hanno detto con coraggio no a Cgil, Cisl, Uil e a tutti coloro che li seguono: a questo punto è necessario seguire questo esempio e costruire una grande vertenza generale.