L’Unione Sindacale di Base esprime totale solidarietà ai collettivi studenteschi, femministi e a tutte le persone che hanno contestato ieri la Ministra Roccella agli Stati Generali della natalità e che stamattina, durante il corteo, sono stati oggetto di ennesimi atti di brutale e ingiustificata repressione da parte della polizia.
Contestazioni non solo legittime ma pienamente condivise nei confronti di una ministra di un governo quotidianamente all’attacco del diritto all’aborto, dell’autodeterminazione delle donne, delle famiglie e delle soggettività non eteronormate.
L’ingresso dei Pro-Vita nei consultori e nelle strutture pubbliche rappresenta l’ennesimo atto di guerra contro le donne e il loro diritto e la loro libertà di scelta, già estremamente limitato dalla presenza di oltre l’80% di obiettori di coscienza.
Il fatto che la ministra Roccella abbia intenzionalmente apostrofato come censura una naturale dinamica di dissenso, abbandonando per sua libera scelta gli Stati Generali della natalità, se da una parte sembra ridicolo, dall’altra esprime chiaramente il concetto di democrazia racchiuso in questo governo.
Ben ha fatto il corteo ad allargare la protesta al ministro Valditara e al suo programma di “educazione alle relazioni” nelle scuole, che altro non è che l’ennesima e provocatoria foglia di fico di fronte alle violenze, alle molestie e alle discriminazioni che tutti i giorni attraversano i luoghi di studio e di lavoro di questo Paese, nel quale continuano ad aumentare i femminicidi nell’inerzia piu’ totale di un governo che si fregia della prima presidenza femminile.
L’allargamento del dissenso è una realtà alla quale conviene che il governo si abitui velocemente e alla quale intendiamo contribuire a pieno titolo, connettendo sempre più i diritti civili a quelli sociali così pesantemente sotto attacco a partire dal lavoro, dal salario, dalla sicurezza sui luoghi di lavoro.