Dopo le uscite pubbliche del commissario alla sanità calabrese la USB, su richiesta del terzo settore incontra i tanti volontari che giornalmente operano sulle ambulanze.
La nuova organizzazione DELL’EMERGENZA URGENZA ( 118) secondo i programmi del commissario alla sanità, peraltro presidente regionale, dovrà seguire le orme organizzative della Lombardia.(!)
Lo stesso commissario ha incontrato i vertici dell’emergenza lombarda ed ha proposto di trasferire quel modello in tutta la Calabria.
Piccolo inciso onestamente come USB di quel modello lombardo di sanità ne potremmo pure fare a meno vista la gestione pandemica.
Ma andiamo avanti.
Il nuovo sistema emergenza urgenza prevede la sala operativa unificata 112 dentro la cittadella – forse verranno mantenute altre due sale operative Reggio Calabria e Cosenza – e dalla sala operativa unificata 112 verranno smaltite tutte le richieste di soccorso - 118!
Per operare il modello lombardo a disposizione del commissario regionale alla sanità si avvale del “volontariato” che dovrebbe sopperire alle carenze pubbliche, il servizio verrà organizzato con ambulanza ed autista più infermiere - a carico del volontariato - il medico pubblico partirà per l’emergenza urgenza con una vettura !
Peraltro dalla sanità lombarda sappiamo che verranno investite altre associazioni anche dalla Sicilia o dalla Campania per l’emergenza in regione.
Il volontariato verrà contraccambiato a “spese sostenute” visto che, terzo settore non risponde al mercato, non è un’istituzione pubblica, insomma, non ha a che fare con il business, né con lo Stato. Sono una realtà con obiettivi economici, sociali, politici e culturali, che non hanno a che fare con le finalità del mercato e del profitto, né con gli obiettivi tipici della pubblica amministrazione – sono volontari –onlus- calabresi che prestano la loro opera a favore dei cittadini.
Specifichiamo: stiamo parlando di emergenza urgenza di servizi sanitari nei quali l’intervento deve verificarsi con rapidità immediata a causa di un imminente pericolo di vita, quindi emergenza, la cui assenza o ritardo, determinerebbe un peggioramento della situazione del paziente a ciò aggiungiamo che: che il trasporto possa avvenire anche con mezzi diversi dall’ambulanza ad esempio in elicottero.
Ora per questioni di spazi non entriamo nel merito di tutte le questioni ma delle domande ce le siamo poste e le abbiamo poste pure al terzo settore.
Il commissario, o la sanità lombarda, conoscono il territorio calabrese ? secondo il loro modello parte l’autolettiga con due unità a bordo – senza entrare nei tempi di percorrenza - poi secondo l’entità della richiesta viene invita la vettura medica, - altri tempi di percorrenza - quando arriva sul posto con una viabilità abbandonata da anni, strade che si inerpicano sulle montagne, il medico decide a quale ospedale – che non è dietro l’angolo - deve essere allocato il degente !
Questa secondo il grande modello lombardo ed il commissario si chiama urgenza emergenza?
Inviare l’autolettiga senza medico, poi la vettura, poi eventuale mezzo aereo – ripetiamo siamo certi che parliamo di emergenza urgenza??
Noi la chiamiamo allungamento dei tempi di soccorso e sfruttamento del terzo settore per recuperare il debito regionale.
Vorremmo ricordare che la Corte di Giustizia Ue ha affermato che rientra nella fattispecie del trasporto di emergenza/ urgenza anche il cosiddetto trasporto in ambulanza “qualificato”, ossia l’assistenza prestata in ambulanza da parte di personale appositamente formato in materia di pronto soccorso a pazienti per i quali esista un rischio oggettivo e concreto di peggioramento dello stato di salute durante il trasporto, tale da giustificare la presenza a bordo di personale adeguatamente qualificato per assicurare le relative cure.
In Calabria con il modello che stanno predisponendo se va bene dopo ore dalla richiesta di soccorso e dopo aver individuato un ospedale – aperto funzionante dei vari reparti - cureremo i cittadini.
Questa in sintesi la sanità emergenza/urgenza futura!!
USB Federazione Catanzaro