Il tavolo sul drammatico stato del settore del Trasporto Aereo, programmato dopo il disastro di WindJet di quest'estate, convocato dal Ministro Passera, nasce con pessimi presupposti. La mancata convocazione di USB e di altre organizzazioni categoriali, che pur rappresentano insieme diverse migliaia di addetti, suscita seri dubbi sulle reali intenzioni degli attori convocati, che potrebbero somministrare al grande malato la stessa cura che l'ha reso agonizzante.
L'aver calpestato qualsiasi regola di rappresentanza democratica scelta dai lavoratori, che un Governo italiano non si dovrebbe mai permettere, sembra voluta più per consolidare il solito vecchio sistema di relazioni, il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti, piuttosto che affrontare il tema di come invertire la rotta di un disastro aereo annunciato.
Il mancato rispetto degli accordi sottoscritti a Palazzo Chigi del 2008, il dramma occupazionale che riguarda, oltre i 4000 dipendenti ex Alitalia, Meridiana, WindJet, Argol e centinaia di realtà negli aeroporti, la mancata riforma aeroportuale, la mancanza di un'Authority, la violazione da parte di RyanAir di tutte le minime regole nel settore sono i temi che sono sul tavolo da anni e che questi stessi sindacati e Aziende non sono stati capaci di affrontare fino ad oggi.
Invece di cambiare registro, chiamando a collaborare tutti gli attori che possono contribuire insieme ad uscire da questa crisi, il Ministero preferisce affidarsi al gioco delle relazioni preferenziali con chi si è reso più degli altri complice di questo colossale fallimento ed escludere chi ha molto da dire sull'argomento, in quanto parla con la voce di chi nel settore ci lavora.
Questo gioco è già costato è continuerà a costare ai lavoratori posti di lavoro, diritti e salario.
Questo settore e questo paese si merita di più di questo pessimo teatrino.
Che non può essere più tollerato
24 settembre 2012