Il 3 novembre i fascisti di Casa Pound vorrebbero sfilare per le vie di Trieste per celebrare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale. Una banda sdoganata da chi ha partecipato alle loro “iniziative culturali” (come il PD), da chi con questi personaggi ha addirittura stretto alleanze elettorali (Lega) e più in generale da chi ha fatto proprie le loro farneticazioni secondo cui saremmo tutti “sulla stessa barca”.
ll Presidente della Repubblica, guardiano della stabilità dello Spread del nostro paese, durante la Giornata delle forze armate non poteva certo perdere occasione per parlare di unità nazionale e guerra. Tutore di quel “terzo governo” che affianca Lega e 5Stelle, quei professori che dall’alto dei loro ministeri chiave continuano la macelleria sociale sotto dettatura della Commissione Europea, Matterella è un simbolo e un attore tra i principali della continuità che questo governo rappresenta con i precedenti. E continuità significa guerra, sfruttamento, razzismo di Stato, devastazione di diritti e territori. Questi soggetti insomma, sono stati sdoganati nei fatti da chi vuole il taglio della spesa sanitaria e sociale, da chi vuole farci andare in pensione poco prima della morte, da chi vuole rendere precarie le vite di tutti coloro che vivono di stipendi o salari e da chi vuole privatizzare tutto quello che può portare profitto.
Oggi, questi “fascisti del terzo millennio” vorrebbero venire qui a celebrare una guerra d’aggressione contro un paese – l’Austria Ungheria – che fino al giorno prima era suo alleato ufficiale e alla quale i triestini reagirono devastando le sedi delle organizzazioni italiane in città.
Una guerra imposta al popolo italiano, in stragrande maggioranza contrario alla guerra, dal re e da un movimento interventista al soldo dei grandi gruppi industriali e finanziari e della Francia (a partire da Mussolini).
Una guerra imperialista che dietro il pretesto di “liberare” i territori “irredenti”, mirava a stabilire il controllo italiano sull’Albania, su un grosso pezzo di Anatolia (Turchia) e a conquistare nuove colonie. Una guerra in cui operai e contadini della penisola sono stati costretti ad andare all’assalto delle mitragliatrici austriache, con i fucili dei carabinieri puntati alla loro schiena.
Una guerra che è costata 600.000 morti al popolo italiano ed altrettanti e più ai popoli aggrediti. Mentre i grandi gruppi industriali e finanziari hanno fatto lauti profitti con le commesse di guerra e con quanto riuscivano ad arraffare nei territori “liberati”. Questo è quanto vorrebbe celebrare il 3 novembre Casa Pound.
USB parteciperà alla manifestazione del 3 novembre, perché l’antifascismo non è una spilletta da indossare una-tantum quando si è in affanno sia di consensi sia elettorali che di rappresentanza nei luoghi di lavoro. USB non può che essere contro l'ennesimo tentativo di infondere nei lavoratori italiani una cultura dell'odio e della mobilitazione per la guerra nell’interesse del padronato. Oggi come allora, questa celebrazione del nazionalismo, dell'odio nazionale (e del conseguente odio verso tutti gli altri) sta facendo bene solo a chi oggi, sta attaccando i nostri diritti, devastando lo stato sociale ed i beni pubblici, anche con la compiacenza e la passività di quelle organizzazioni sindacali, che lavorano per escludere gli altri dai tavoli di trattativa, ma che oggi si professano antifasciste e democratiche.
Usb Federazione Trieste