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Vigilanza

USB Vigilanza: le associazioni datoriali ANIVP e UNIV provano a difendere l’indifendibile

Roma,

I segretari delle rispettive associazioni datoriali hanno inviato una nota all’On. Durigon, Sottosegretario al Ministero del Lavoro, nel tentativo di gettare acqua sul fuoco per spegnere l’incendio che divampa sul comparto della sicurezza.  Magistratura e Media smuovono le acque di questa palude portando a galla tutte quelle storture note da anni, ma sempre ignorate.

I due rappresentanti, per evitare di fare i conti con il degrado contrattuale risaputo, puntano il dito verso i media nazionali e la magistratura accusandoli di intervenire “senza avere percezione e conoscenza” delle dinamiche che interessano il comparto e, più in generale, del mercato della vigilanza privata.

Secondo i rappresentanti padronali, l’intervento potrebbe, addirittura, provocare al settore uno “shock economico” con la conseguenza di eliminare dal mercato le imprese che rispettano fedelmente il contratto collettivo – se mai ce ne fossero - a vantaggio di quelle che operano al di là delle norme.

A conclusione della filippica inviata al Ministero, leggiamo un’artata ricostruzione dello stato dell’arte del settore nella quale i due provano a propagandare che la magistratura del Lavoro si sarebbe espressa positivamente, nella maggioranza dei casi vertenziali presi in esame, confermando “il valore della contrattazione” sottoscritta.

Le dinamiche sopra descritte, circa le condizioni del settore e la bontà della contrattazione collettiva, sembrano a dir poco artate, se non del tutto disconnesse dalla realtà.

In primis, è bene ricordare ai segretati padronali che la magistratura è intervenuta su violazioni gravissime – quali le accuse di caporalato e sfruttamento – che, di certo, non possono tenere conto di alcun effetto distorsivo sul mercato. Ricordiamo ai rappresentanti di ANIVP e UNIV che la Magistratura è tenuta a perseguire i reati e non ad assicurare la tenuta economica del comparto. Da troppi anni, infatti, dietro il falso mito della salvaguardia occupazionale si è permesso ai gruppi industriali di calpestare la dignità dei lavoratori.

In secondo luogo, siamo ben lieti di leggere che i quotidiani pubblicano con ricorrenza notizie, reportage e indagini sull’oscuro mondo della vigilanza privata che da decenni assicura grassi profitti alle imprese e povertà e sfruttamento per i loro dipendenti.

In ultimo, per sconfessare le notizie fuorvianti riportate nella nota a firma delle due associazioni datoriali, ci preme ricordare le numerosissime sconfitte in giudizio che le imprese hanno dovuto incassare a causa del CCNL da loro sottoscritto.
Una paga da 4 euro netti l’ora è incostituzionale. Chi prova a dire il contrario è cieco o è in mala fede.

Al di là delle favole raccontate nella nota, resta un dato certo: magistratura e organi di stampa hanno acceso finalmente i riflettori sul settore. E tutti i Lavoratori si augurano che restino accesi per lungo tempo. Lo shock che vogliono scongiurare sarà una manna dal cielo sul comparto perché metterà fine allo sfruttamento, alle minacce e alle soverchierie che da mezzo secolo caratterizzano questo mestiere.

Noi, come USB Vigilanza, continueremo a contrastare in ogni sede e con tutti gli strumenti sindacali l’operato illegale di certe imprese e l’aberrante contrattazione sottoscritta dalle associazioni datoriali e dai sindacati che avallano queste scandalose condizioni.

USB Vigilanza

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A questo link potete leggere il comunicato delle due Associazioni Datoriali e la nota inviata al Ministero del Lavoro. https://www.confedersicurezza.it/news.aspx?newId=513#prettyPhoto