In questi ultimi tre anni USB Inail ha costantemente denunciato pubblicamente le palesi contraddizioni e le aberrazioni del sistema di valutazione individuale adottato per il personale dell’INAIL. In primo luogo la violazione del disposto dell’art. 3 della L. 241/90 che impone che ogni provvedimento della Pubblica Amministrazione sia motivato, violazione che nega ai dipendenti dell’INAIL lo status di cittadini della Repubblica.
Tuttavia le nostre reiterate richieste di annullamento di questa procedura, a fronte delle tante evidenti storture, sono state accolte da un silenzio assordante, con la sola esclusione del precedente CIV che ha bocciato senza appello il sistema di valutazione. Anzi, nel 2013 l’Amministrazione e i Sindacati CISL, UIL e CISAL hanno sottoscritto un nuovo accordo che ha ulteriormente peggiorato le modalità di valutazione. Così il sistema è stato reso, volutamente, più opaco e sono state ridotte le possibilità di difesa e tutela del personale.
In questo mese sono stati resi pubblici i dati relativi alla valutazione effettuata nel 2013 e inerente l’anno 2012. Ora la prima cosa che ci chiediamo è perché ci siano voluti più di nove mesi per rendere pubblici questi semplicissimi dati numerici, (trattandosi di dati che riguardano il personale evidentemente non sono stati ritenuti degni di alcuna elaborazione).
La nostra convinzione è che questo ritardo sia dovuto al fatto che questi dati costituiscono una clamorosa smentita di quanto affermato dall’Amministrazione secondo la quale il sistema garantisce " l'uniformità e la coerenza dei criteri di valutazione su tutto il territorio nazionale, la trasparenza, la massima equità valutativa .." (Lettera della DCRU del 12.3.2012).
Basta infatti dare un’occhiata alla seguente tabella da noi elaborata che evidenzia le risultanze percentuali della citata valutazione (i dati numerici assoluti li trovate nel documento fornito dall’Amministrazione e allegato al presente comunicato):
Esiti valutazione apporto partecipativo individuale del personale per l’anno 2012 (esclusi i Dirigenti amministrativi) Tabella con percentuali - (Elaborazione USB).
(Non sono inclusi Molise e Province di Aosta e Bolzano aventi un numero di dipendenti valutati non superiore alle ottanta unità.)
Regioni/ Classi di merito | Numero Dipendenti valutati | % dipendenti con valutazione elevata | % dipendenti con valutazione più che adeguata | % dipendenti con valutazione sufficiente | % dipendenti con valutazione insufficiente |
Puglia | 459 | 45,31 | 51,63 | 3,05 | 0 |
Sardegna | 230 | 43,91 | 53,47 | 2,17 | 0,43 |
Trentino | 83 | 43,37 | 56,62 | 0 | 0 |
Marche | 280 | 30,71 | 63,21 | 5,71 | 0,35 |
Liguria | 302 | 29,13 | 68,54 | 2,31 | 0 |
Direzione Gen. | 1259 | 26,29 | 69,49 | 4,20 | 0 |
Calabria | 229 | 25,76 | 72,92 | 1,31 | 0 |
Lazio | 723 | 25,58 | 69,15 | 0,52 | 0 |
Basilicata | 95 | 25,26 | 73,68 | 1,05 | 0 |
Abruzzo | 269 | 24,53 | 69,88 | 5,20 | 0,37 |
Lombardia | 1010 | 24,25 | 70,89 | 4,55 | 0,29 |
Piemonte | 561 | 23,35 | 76,11 | 0,53 | 0 |
Umbria | 194 | 22,68 | 77,31 | 0 | 0 |
Toscana | 594 | 22,39 | 75,75 | 1,68 | 0,16 |
Emilia Rom. | 614 | 20,68 | 75,24 | 4,07 | 0 |
Sicilia | 522 | 19,73 | 76,81 | 3,25 | 0,19 |
Veneto | 581 | 18,41 | 71,77 | 9,63 | 0,17 |
Campania | 594 | 16,32 | 81,81 | 1,68 | 0,16 |
Friuli V. G. | 246 | 14,63 | 80,48 | 4,47 | 0,40 |
Riepilogo nazionale * | 9030 | 24,82 | 71,24 | 3,80 | 0,01 |
* sono inclusi i dati di Molise e Province di Aosta e Bolzano
Quello che risulta subito evidente è che riguardo alla percentuale di dipendenti con “valutazione elevata”, la differenza tra la Puglia e il Friuli è di oltre 30 punti percentuali. Anche per quanto concerne la ”valutazione più che adeguata” troviamo una differenza massima (tra Puglia e Campania) di circa 30 punti percentuali. Nel Veneto invece la percentuale di dipendenti con valutazione sufficiente è quasi il triplo della media nazionale.
Ora queste differenze così marcate non possono essere in alcun modo giudicate come “normali”. E’ evidente che le procedure e criteri adottati non garantiscono alcuna uniformità ed equità valutativa ma sono soggetti all’arbitrarietà più assoluta da parte dei Dirigenti.
Pure i dati riguardanti gli esiti dei ricorsi (dati esaminabili sempre nel documento fornito dall’Amministrazione e che trovate in allegato) evidenziano una forte
disomogeneità tra Regione e Regione. In Campania in particolare risultano “anomali” i dati relativi in generale alle procedure di conciliazione: nonostante i Dirigenti provinciali abbiano modificato (a distanza di qualche mese) le proprie valutazioni con modifiche in aumento in ben 75 delle 95 richieste di riesame, il Direttore regionale ha mutato, aumentandole, ben 65 delle 67 domande di revisione (ossia il 97%).
Dunque anche questi indicatori confermano l’estrema soggettività che caratterizza la valutazione individuale.
Pertanto lo affermiamo ancora una volta: il sistema di valutazione dell’INAIL è “contra legem” (mancanza di motivazione nei provvedimenti e di trasparenza) e non garantisce nemmeno una minima uniformità e equità valutativa.
Invitiamo pertanto tutti i dipendenti dell’INAIL ad attivarsi per tutelare, anche in questo ambito, i propri diritti unendosi a USB nella lotta per porre fine a questa ingiusta e assurda procedura.
Roma, 16 aprile 2014
Coordinamento nazionale USB P.I. INAIL