Si è concluso il tavolo di trattativa per l’accordo sul Fondo Risorse Decentrate 2019 della Direzione Provinciale di Rovigo, che non ha visto la sottoscrizione da parte di USB PI.
Fin dal primo incontro abbiamo richiesto all’amministrazione che fornisse dati completi ed esaustivi al fine di comprendere i metodi di calcolo adottati per la distribuzione delle risorse. Ripartire soldi pubblici di tutti i dipendenti senza avere chiarezza sui dati proposti, per noi di USB non è accettabile. Firmare un accordo al “buio” non consente ai delegati sindacali di garantire alle lavoratrici e ai lavoratori quei principi di equità e trasparenza che il ruolo sindacale richiede e che dovrebbero essere promossi e garantiti, in primo luogo, proprio dall’Amministrazione. Inoltre va evidenziato il ritardo con cui ogni anno le amministrazioni propongono i criteri per la ripartizione delle risorse del Fondo, tempistiche che mortificano l’attività delle parti sindacali, che si ritrovano strangolate dalla fretta di chiudere la trattativa in tempo per erogare le somme disponibili.
Non è apparso neppure condivisibile il criterio adottato per la ripartizione delle somme destinate al personale che svolge attività di assistenza e informazione all’utenza nei front-office in quanto riteniamo che le somme vadano ad indennizzare il disagio causato dal rapporto diretto e continuativo con il contribuente e non si debbano effettuare ulteriori specifiche tra i servizi erogati. Le differenze di valore attribuite ai vari servizi erogati dal personale nei confronti dell’utenza infatti vengono già compiutamente considerate e retribuite con il pagamento della parte nettamente più consistente del Fondo, ossia, quella che va sotto la voce Premio collegato alla performance individuale che distingue i vari processi lavorativi così come specificati nell’allegato C dell'Accordo Nazionale del 14 settembre u.s. Risulta inoltre ingiustificata, nella ripartizione risorse previste per i colleghi e le colleghe a contatto diretto con il pubblico, la diversità di trattamento adottata tra il personale dell’UPT e quello UU.TT., legata alla differente consuntivazione dell’attività effettivamente svolta che, per i colleghi degli UU.TT., è affidata all’applicativo ARGO, molto più minuzioso nella rilevazione rispetto alla rilevazione dell’UPT. Riteniamo che l’attività del personale non possa essere mortificata dall’utilizzo di un metodo diverso di rilevazione dell’attività svolta.
Altrettanto non condivisibile è apparso per USB il permanere del cumulo di indennità riferito agli incarichi di responsabilità, criterio per USB non accettabile considerato che le somme del Fondo vengono decurtate a monte proprio per corrispondere le indennità alle figure apicali.
Per quanto riguarda la suddivisione delle economie del Fondo di Sede, si ritiene che nella erogazione operata di compensi individuali, in troppi casi si ricorra a valutazioni del tutto soggettive e generiche - quali disponibilità, impegno, capacità di adattamento, ecc. - che spesso celano, nella realtà, deroghe a garanzie e diritti previsti dai contratti che regolano il rapporto di lavoro. Adottare premialità individuali anzicchè distribuire risorse secondo progetti e/o criteri condivisi e oggettivi che allarghino quanto più possibile la platea di chi viene remunerato: Continuare ad individuare i “premiati” negli uffici, crea comprensibili malumori tra il personale che, in maniera collettiva, ha contribuito al raggiungimento di obiettivi assegnati a tutto l’ufficio.
Diverse sono state le criticità evidenziate nella proposta di accordo, che ci hanno sottratto dalla sottoscrizione. Come USB pensiamo che la responsabilità che assumiamo nei confronti del personale non si manifesti solo attraverso la sottoscrizione di un accordo nei tempi attesi, ma nel condurre trattative basate su principi di equità, democrazia e trasparenza e che questi principi vadano garantiti sempre.
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Rovigo, 7 dicembre 2021
USB PI – Agenzie fiscali Veneto