Una nostra delegata sindacale, lavoratrice precaria della CRI, a seguito di un’intervista rilasciata ad un’ emittente privata è stata raggiunta da una lettera che anticipa l’avvio di un procedimento disciplinare.
“Colpa” della delegata sembrerebbe essere stata l’aver sostenuto nel corso dell’intervista, come, alcune OO.SS. stessero salvaguardando, alla luce del provvedimento di privatizzazione dell’Ente, ciascuna i propri iscritti, rinunciando in questo modo ad una seria battaglia sindacale a difesa dei lavoratori tutti, e di aver espresso preoccupazioni in merito al futuro del servizio di lungo degenza disabili (C.E.M. di Roma) in accreditamento alla regione Lazio, per il tramite dell’ASL Rm D.
“Colpa” della nostra delegata sembrerebbe anche essere stata l’aver denunciato il mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza da parte della Croce Rossa, sottolineando la mancanza di una scala antincendio nello stabile del C.E.M., presso il Comitato Provinciale di Roma, in via Ramazzini.
E’ evidente che le “colpe” che si vogliono imputare alla nostra delegata rientrano tutte nella indiscussa libertà di denuncia sindacale, che non può essere messa a tacere attraverso provvedimenti disciplinari.
E’ altrettanto evidente che attraverso la nostra delegata, come già successo in passato, si vuole colpire ancora una volta l’Unione Sindacale di Base, “colpevole” solo di non nascondere la realtà dei fatti e di opporsi alle scelte della Amministrazione quando queste contrastino con gli interessi dei lavoratori e dell’utenza.
La Usb P.I., nello stigmatizzare l’atteggiamento dell’Amministrazione volto a imbavagliare ogni voce fuori dal coro, esprime pieno sostegno alla sua delegata, attivando tutti i mezzi a disposizione a salvaguardia del suo ruolo.
Roma, 07 marzo 2013 USB P.I.