Comunicato 16 maggio 2008
Questo pomeriggio intorno alle ore 14.00 siamo stati convocati con urgenza presso la prefettura di Taranto ove il Prefetto ed il Questore hanno dato lettura di una missiva del Ministro della Difesa che, ci è stato assicurato, esser già stata estesa alle organizzazioni sindacali nazionali oltre che alla stampa.
Il comunicato riportava pari pari quanto già diffuso dalla stampa in mattinata, alla virgola, ciò è possibile riscontrarlo dagli allegati ritagli stampa e costituisce un evento che, a caldo, valuto di poca sostanza.
Naturalmente i due interlocutori istituzionali ci hanno chiesto di sospendere l’iniziativa di volantinaggio in occasione della visita del Capo di Stato Maggiore Marina, Amm.
La Rosa di domani alla luce delle riferite “novità”.
Tale eventualità è stata rigettata in modo fermo dalle rappresentanze sindacali presenti in modo unitario al tavolo.
Per quello che ci riguarda pensiamo che il pubblicizzato blocco delle due unità navali che rimarrebbero in Arsenale serve anche a nascondere il fatto concreto che i prossimi lavori al Sommergibile Gazzana, previsti per Taranto saranno effettuati altrove, ergo abbiamo sicuramente già perso una quota di lavori per adesso.
Quanto poi al permanere delle navi, cosa di cui il Ministro mena vanto, pur costituendo un primo passo che potrà dimostrarsi apprezzabile a patto di poter fare fisicamente i lavori non sposta la sostanza: come si potrà andare avanti con le officine impraticabili?
Le navi possono anche rimanere lì ferme per tre o quattro mesi, la Marina può organizzarsi con altre unità, non è questo il problema.
Quanto alla plastica dichiarazione che “l’arsenale di Taranto è strategico e…bla, bla, bla” sono quindici anni che ce lo sentiamo dire senza che sia dato seguito e sostanza a vuote affermazioni, preoccupante invece è la decisione di accelerare le risultanze del lavoro del C.A.I.D.
Sappiamo verso quali lidi il CAID vuole traghettare lo stabilimento ed il fatto che non se ne sia parlato di recente non cambia lo stato di cose: E.P.E. o società partecipata, a questo punto si è interrotto il discorso “Forcieri”.
A questa prima valutazione farà seguito una analisi più approfondita ed articolata anche alla luce degli eventi attesi per domani dato per scontato che al volantinaggio segua l’incontro richiesto al CSMM La Rosa, dal quale, sia detto tra noi, se ci sarà non potrà scaturire alcuna novità ma,… noblesse oblige …ci dobbiamo stare!
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Comunicato 17 maggio 2008
Questa mattina, davanti alla Scuola sottufficiali della Marina Militare di Taranto, in occasione della cerimonia del giuramento degli allievi marescialli si è tenuto come programmato, nell’ambito delle iniziative a sostegno della vertenza arsenale, un volantinaggio che aveva l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sulla critica situazione che vede in pericolo migliaia di posti di lavoro.
Siamo lieti di registrare che all’iniziativa hanno partecipato alcune centinaia di lavoratrici e lavoratori che, con la propria presenza hanno reso evidente la grande preoccupazione che li attanaglia da tempo e che chiedono risposte immediate sul proprio futuro lavorativo.
Abbiamo chiesto alla massima autorità della Marina Militare, il Capo di Stato Maggiore Amm. La Rosa che presenziava l’avvenimento di ricevere una delegazione di “arsenalotti”.
L’incontro ha evidenziato la sostanziale mancanza di novità pur tenuto conto della decisione del neo Ministro della Difesa, On. La Russa, di congelare lo spostamento delle due unità navali attualmente ai lavori che può rappresentare un primo segnale positivo.
A fronte di ciò, però vi è la sicurezza del fatto, ribadito dal CSMM, che i lavori al Sommergibile Gazzana non si faranno a Taranto e che se non si porrà rimedio urgentemente alle prescrizioni dell’ispettorato anche per le unità “congelate” potrebbe aprirsi la necessità di spostarle per il completamento dei lavori.
Pur apprezzando lo spirito e le parole dell’ammiraglio La Rosa, non possiamo che essere estremamente pessimisti in merito all’evolversi della vertenza la quale, registra un parzialissimo risultato a fronte di una sicura perdita di attività e ci consegna l’intenzione del Ministro di accelerare i lavori della Commissione incaricata di stilare un piano percorribile per superare la situazione attuale che sembra ancora intenzionata a riproporre la strada dell’Ente Pubblico Economico o della società partecipata, soluzioni che abbiamo da sempre avversato.
Attendiamo di conoscere quali siano gli interventi normativi promessi dal Ministro nella sua nota stampa con la consapevolezza che occorrerà essere pronti ad intensificare le azioni di lotta a difesa del lavoro. Oggi la presenza di centinaia di padri e madri di famiglia taluni con i figli al seguito, in una giornata non lavorativa, che hanno stazionato per ore al fianco delle proprie rappresentanze sindacali impegnate nel volantinaggio ci da la forza e la consapevolezza necessaria per andare avanti in una vertenza che nessuno può più permettersi di sottovalutare.
Continuiamo la lotta.
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Questa mattina centinaia di lavoratori dell’Arsenale hanno presidiato i due ingressi di Maribase, distanti molti chilometri tra loro ma ugualmente e numerosamente partecipati, mettendo in atto un sit-in di protesta, un’altra iniziativa verso lo sciopero generale programmato per il prossimo 11 di giugno. Ci piace segnalare che si è manifestata una grande solidarietà tra i lavoratori della Base navale, che attraverso la propria RSU e con la presenza in delegazione hanno manifestato una vicinanza ed una condivisione alla lotta degli arsenalotti che sempre più diviene quella di un intero territorio.
Si sono creati momenti di tensione tra i dipendenti militari che pretendevano di forzare il presidio senza ascoltare le ragioni dei lavoratori che civilmente manifestavano il proprio diritto al lavoro e alla dignità e gli arsenalotti in protesta che si sono pacificamente risolti con la discussione ed il convincimento che la vertenza riguarda tutti noi ed un territorio che non può permettersi di perdere un insediamento produttivo e duemilaquattrocento posti di lavoro!
Crediamo che la lotta, in mancanza di concrete risposte, sia destinata ad inasprirsi ulteriormente ma, per quello che ci riguarda non siamo intenzionati ad indietreggiare di un passo ed i tentativi di intimidire i nostri delegati sempre in prima fila sono destinati al fallimento.
Le minacce di cui siamo stati oggetto, il ventilare denunce, il procedere alla nostra identificazione hanno il risultato esattamente contrario a quello che si propongono, ci confermano ancora di più nel perseguire il nostro obiettivo fondamentale: che non si perda un solo posto di lavoro!
Ed è con questo spirito che porteremo la nostra civile protesta, a viso aperto, il prossimo sabato 17 davanti ai cancelli di un altro ente militare del territorio dove è attesa la visita del Capo di Sato maggiore della Marina con un volantinaggio ed una richiesta di incontro che rompa il protocollo prestabilito alla luce della gravità di una crisi drammatica.
Molte altre iniziative sia unitarie che RdB saranno messe in campo nei prossimi giorni non escludendo il ricorso ad una iniziativa di protesta di livello nazionale.
Siamo in campo, non è che l’inizio!