Negli ultimi anni Colaninno ha portato avanti, anche grazie all’aiuto delle istituzioni locali, una politica di delocalizzazione selvaggia che ha messo in ginocchio sia la Piaggio, sia, in particolar modo, il suo indotto. I 48 licenziamenti alle OFFICINE RISTORI ne sono la conferma.
Una vertenza, quella della Ristori, con molti lati oscuri e strategie sindacali sbagliate che hanno portato ai licenziamenti, confermati proprio in questi giorni.
Negli ultimi 2 anni, cioè da quando é stato firmato il concordato, Fiom e Uilm avrebbero dovuto controllare e monitorare ogni passo. In realtà in questo periodo è stato chiesto solo ai lavoratori di pagare il prezzo più alto.
Grave errore aver tolto il picchetto nell’ottobre scorso, quando la Piaggio, proprio a causa di esso, era stata costretta a fermare le linee. Posticipare la trattativa a dicembre, con la produzione ferma sia alla Ristori sia alla Piaggio è stata una strategia completamente sbagliata.
Grave aver indetto uno sciopero provinciale dell’ indotto, lasciando fuori dalla iniziativa la Piaggio, cioè la vera causa della perdita di posti di lavoro. La volontà era quella di mantenere gli equilibri con la Famiglia Colaninno e le istituzioni in vista della firma dei contratti di solidarietà? (Una parte della RSU Piaggio, tra cui USB aveva chiesto alla dirigenza Piaggio di avere risposte certe sul passaggio dei motori da euro 3 a euro 4 tra i quali la vespa PX e APE cioè le maggiori commesse della Ristori).
Al di là delle critiche pensiamo che adesso sia venuto il momento di reagire.
All’arroganza padronale della Ristori, che minaccia i licenziamenti e fa ricadere solo sui lavoratori la propria crisi chiedendo la riduzione del salario, si deve rispondere con mobilitazioni e iniziative. Crediamo che, nel caso in cui i licenziamenti dovessero essere definitivamente confermati, l’occupazione dello stabilimento da parte dei lavoratori sia un passaggio necessario. Non un ultimo gesto di disperazione come purtroppo spesso succede ma un mezzo per ottenere un risultato concreto. Ai licenziamenti si risponde con il conflitto, bisogna costruire una vera alternativa che riporti al centro i diritti dei lavoratori primo tra tutti il salario.
Per USB è di vitale importanza aprire una vertenza che obblighi la Piaggio a dare risposte certe sia sul futuro dello stabilimento di Pontedera sia sull’indotto della Valdera.
Come USB sosterremo tutte le iniziative messe in campo dai lavoratori e dalle lavoratrici della Ristori e siamo disponibili a qualsiasi confronto.
UNIONE SINDACALE DI BASE FEDERAZIONI DI PISA E LIVORNO