Alla vigilia della ripresa del confronto sull’assetto dell’area della vigilanza ci preme fare alcune considerazioni. Innanzitutto diciamo senza giri di parole che speriamo di non trovarci di fronte ad una scatola vuota, all’ennesima messa in scena rituale, solo per soddisfare esigenze sindacali, senza affrontare i problemi di fondo dell’area e dei lavoratori che vi operano. Vogliamo, quindi, un confronto costruttivo e risolutivo dei problemi.
Affrontando in sede tecnica l’assetto organizzativo dell’area, riteniamo si debba partire dal documento prodotto dalla commissione vigilanza nel 2007, documento rimasto successivamente nel cassetto per ben due anni. Il riconoscimento dell’unicità della funzione dell’ispettore di vigilanza, contenuto nel verbale sottoscritto il 10 dicembre 2007, è un concetto che va ripreso e valorizzato ai fini di un corretto inquadramento economico del personale del profilo specialistico. Aver individuato allora nel C4 la posizione economica di naturale riferimento dell’attività di vigilanza, deve obbligare oggi le parti a trovare una soluzione al problema degli ispettori collocati attualmente a C3, già peraltro danneggiati in passato al momento di transitare nell’area specialistica.
Auspichiamo, inoltre, che il tavolo tecnico serva ad individuare soluzioni organizzative che diano impulso all’attività di vigilanza, per affrontare successivamente, in sede di confronto sindacale politico, i nodi riguardanti le prospettive di questa attività, che continuiamo a considerare di fondamentale importanza sociale.
Non abbiamo mai condiviso il tentativo di trasformare gli ispettori di vigilanza in consulenti delle imprese, perché ne verrebbe sostanzialmente snaturata la funzione e si determinerebbe una confusione di ruolo, con un indebolimento dell’azione repressiva contro elusione ed evasione contributiva. Forse, è proprio quello che si vuole. La circolare Sacconi del 2008 ed il piano della vigilanza 2009 lasciano intendere che non si voglia disturbare più di tanto le imprese, specialmente nel pieno di una grave crisi economica strutturale come quella attuale. E’ in gioco il futuro di un’area considerata strategica per il ruolo dell’INPS nel welfare del Paese, un’area che andrebbe assolutamente potenziata sbloccando le assunzioni pubbliche ed attivando passaggi interni di profilo.
Il nostro impegno sarà massimo, per rivendicare inquadramenti economici coerenti con le funzioni svolte e perché si potenzi un’attività fondamentale come quella ispettiva.
Vi alleghiamo il comunicato RdB dell’11 dicembre 2007 sui lavori della commissione vigilanza.