I vigili del fuoco della sede di Sellia sono costretti ancora a utilizzare la melma – se cosi si può chiamare - per l’igiene personale, per sanificare attrezzature, ambienti ed automezzi.
Il problema è noto da tempo, ma qualcuno vuole evitare anche solo che se ne parli; questa era la raccomandazione del dirigente: - che NON sa amministrare nemmeno la salute dei lavoratori, figuriamoci in che mani il Ministero ha dato il soccorso nella provincia - ad un gruppo di lavoratori: “evitate di scrivere, venite nel mio ufficio e ne parliamo a quattr’occhi”, “se scrivete non risolviamo nulla”!
Se la USB o un lavoratore rappresenta un problema o rivendica un diritto, il dirigente le prova tutte, tanto lui ha il suo ufficietto dove nessuno lo può disturbare: dapprima cerca di negare l’evidenza, poi tenta di sminuire il problema e ridicolizzare i lavoratori, alla fine il dilemma viene “ribaltato” ed il lavoratore che ha denunciato la problematica diventa il PROBLEMA!
Nonostante centinaia di segnalazioni dei lavoratori, spese di migliaia di euro, esposti ai NAS, al NOE, all’ASP di Catanzaro, il caro dirigente e le Istituzioni interessate fanno muro di gomma!
IL 26 MAGGIO 2021 nella sede di Sellia si sono presentati i Vigili Urbani e gli Ispettore ASP per effettuare delle verifiche; ma questi Pubblici Ufficiali sono stati accompagnati alla porta.
VIETATO effettuare le verifiche bisogna restare nella FOGNA! Vigili del fuoco condannati nel girone dantesco di quelli che devono, per ordine dell’inefficienza amministrazione dei VVF di Catanzaro, ammalarsi o morire dei veleni sversati nelle tubazioni.
Infatti è stata evidenziata la possibilità che nelle tubazioni rotte si siano potute infiltrare chissà quali sostanze in una zona già in passato oggetto di vicende connesse a rifiuti “particolari e velenosi”.
Nella sede di Sellia i vigili del fuoco devono fare i conti con la melma che sgorga dai rubinetti e che viene “spalmata” secondo quanto dispone il dirigente, sui mezzi, sulle suppellettili, sui pavimenti e sulle attrezzature e DPI ad ogni lavaggio/sanificazione, e la sera al rientro nelle proprie abitazioni infettare anche i famigliari!
Non bastano nel nostro paese le morti bianche nei vari posti di lavoro ; non bastano tragedie e noncuranza dei “profittatori” alla faccia della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini: ogni volta che accade una tragedia, il risalto mediatico consuma in fretta i ricordi, sino alla prossima tragedia.
Ci mancava pure un dirigente inviato nel capoluogo, che al posto di assicurare prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro ha deciso “sua sponte” che i vvf di Sellia sono cattivi perché denunciano la mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro e devono morire di veleni!
Sulla vicenda, che non riguarda solo i vigili del fuoco ma anche altre istituzioni e cittadini di Sellia, qualcuno per favorire “amicizie” sotterra tutto !
Ma la melma non si può occultare!