Questo Governo è andato al potere incentrando la campagna elettorale sulla sicurezza del paese e quindi del cittadino.
Sono state accolte le istanze di aiuto che il popolo italiano ha gridato ad alta voce per anni.
Questo è lo stesso Governo che, nel suo precedente mandato, ha comunque operato tagli ai settori che si occupano della c.d. e tanto sbandierata sicurezza.
Oggi si sono riappropriati degli scranni delle Camere ed in modo molto autorevole. I cittadini italiani hanno conferito loro piena fiducia e pieni poteri considerato il peso che rappresentano in entrambe i rami del Parlamento.
Comunque sia andata pare che in questo paese aleggi solo la cultura della sicurezza. Questo è il motivo principe secondo cui i partiti di destra sono riusciti a riprendersi il potere ed è un argomento circondato da un alone di incertezza e di confusione proprio legato al termine.
In Italia si è racchiuso dentro sicurezza tutto ciò che si ritiene, dentro il ”Palazzo”, possa rientrarvi. Già dai primi giorni di insediamento si saggiava il cambiamento dell’atteggiamento delle forze dell’ordine nei confronti dell’immigrato: controlli, arresti ed espulsioni uno dietro l’altro. Il problema immigrato viene inquadrato appunto dentro il contesto di emergenza di ordine pubblico in risposta alla richiesta di protezione e sicurezza dei cittadini. Il problema rifiuti della Campania sempre emergenza è, anche se a nostro parere di altra natura, più probabile che sia di legalità piuttosto che di altro. In una regione che, da ciò che si capisce, lo stato è assente e la vita è regolata e organizzata attorno ad un sistema di illegalità.
La Politica, i Prefetti e alcune OO.SS hanno voluto che i VV.F. rientrassero dentro l’accezione Sicurezza. Sì perché nessuno si vuole assumere l’onere di dire che siamo in Europa, per ciò che fa comodo, ed è per questo più facile rifarsi all’italianità (di cui purtroppo sempre più spesso ci dovremmo vergognare), e che la stragrande maggioranza dei paesi, pochi esclusi, hanno organizzazioni che si occupano di soccorso alla cittadinanza, e non di sicurezza, cosa che rimanda ad un accezione più vicina a Safety piuttosto che Security.
Il problema allora è che in Italia ci si ostina a far rientrare tutto dentro un unico termine: sicurezza!
Abbiamo palpato con mano i risultati della riforma (252/04 - 217/05), che ci ha pubblicizzato il rapporto di lavoro, dalla quale abbiamo ottenuto niente assunzioni e niente aumenti salariali, poiché questi contano in poche briciole, ed anche parlando per ore del nuovo ordinamento non troveremmo niente di positivo per i lavoratori.
Basta parlare di emolumenti accessori per avere il termometro dell’odierna situazione in quanto, mentre la prestazione lavorativa è richiesta subito, sono pagati un anno per l’altro.
Speriamo che questi nuovi politici oltre che aver studiato l’inglese siano anche europeisti. Comunque sia non è sufficiente conoscere il significato di Safety se non è ritenuta prioritaria la sicurezza del cittadino in termini di salvaguardia, solidarietà e soccorso. In Italia forse si sconta un problema culturale di lettura della società. Pare che questo sia un problema che soffre anche la classe politica italiana che non aggiorna il proprio vocabolario ritardando la modernizzazione del paese in termini di Safety. In questo paese si conosce solo una parte di Security quella che rimanda alla repressione all’ordine pubblico, e quando sollevi la questione del doppio significato, di tale concetto (due significati ben distinti), ti senti rispondere: Safety? Ma noi siamo italiani! Il sentimento anti- europeo, quando fa comodo ritorna sempre e comunque a galla! Ma non siamo diventati europei? Probabilmente qualcosa ci è sfuggito! E’ ragionevole pensare che tutto dipende dalla mancanza di un linguaggio comune? In ogni caso chi ha più problemi pare sia la nostra politica, almeno sembra, poiché si parla il linguaggio europeo solo quando si deve giustificare la tenuta della nostra economia: se non fossimo stati in Europa sai che tonfo! Probabilmente sarà anche vero, ma è altrettanto vero che gli stessi o vogliono ignorare il termine Safety o non gli interessa il cittadino italiano ( in termini di solidarietà di soccorso e di salvaguardia), della sua incolumità in generale, legata alla vita di tutti i giorni, dall’interno delle proprie abitazioni ( gli incidenti nella vita familiare), sul lavoro e sulla strada.
Non è la sola e unica emergenza, quella che necessita di intervento repressivo di ordine pubblico. C’è anche chi perde le proprie cose in un incendio o si ferisce in un incidente stradale e tanto altro ancora, questo e il soccorso rivolto al cittadino. E non è forse emergenza? A questo si rivolge soprattutto l’opera del vigile del fuoco! Non facciamo ordine pubblico, non vogliamo manganellare il cittadino, non ci compete e non ci appartiene culturalmente. Per questo motivo insistiamo sull’atteggiamento culturale della politica che deve essere nuovo e aggiornato nel linguaggio quando è rivolto alla sicurezza, e che rivolgendosi all’ambito dei Vigili del Fuoco, per le specifiche competenze, si deve parlare di soccorso alla popolazione. la riforma del Corpo oltre che non migliore la situazione generale dei VV.F. non riesce ad interpretare il loro vero ruolo all’interno della società:
“non solo Security ma anche Safety”