Ancora una volta assistiamo a tavoli, annunci, accordi tra grandi gruppi industriali – Liberty Magona, Piombino Logistics, JSW Steel e Metinvest Adria – e istituzioni che parlano di rilancio, investimenti, riconversioni. Ma i lavoratori di Piombino sono stanchi delle chiacchiere.
La situazione della Liberty Magona è emblematica: una fabbrica storica, simbolo del territorio, oggi in piena crisi industriale e occupazionale, con linee ferme, volumi produttivi ridotti al minimo e una totale incertezza sul futuro.
Azienda e istituzioni tacciono, mentre i lavoratori pagano il prezzo con cassa integrazione, precarietà e angoscia.
Nel frattempo, si moltiplicano i proclami di nuovi investimenti, piani industriali mai resi pubblici, e intese tra gruppi privati che lasciano fuori chi conta davvero: i lavoratori e la città di Piombino.
USB dice basta! Non accetteremo operazioni calate dall’alto, fatte sulla pelle dei lavoratori e del territorio.
Il progetto Metinvest? JSW? Gli annunci di milioni di euro? Bene, ma prima dei profitti e delle foto di rito pretendiamo risposte chiare:
Quanti posti di lavoro veri verranno creati?
Quali contratti verranno applicati?
Che fine faranno i lavoratori oggi ancora in attesa di certezze, a partire da quelli di Liberty Magona?
Chi controllerà il rispetto delle norme su salute, sicurezza e impatto ambientale?
È ora che lo Stato faccia la sua parte. Serve un intervento pubblico diretto nel polo siderurgico di Piombino.
Non possiamo più affidarci alle logiche del mercato e alle promesse dei gruppi industriali privati.
Chiediamo con forza che il Governo entri direttamente nelle partite in corso, con una regia pubblica chiara e vincolante, per garantire:
- la tutela occupazionale di tutti i lavoratori coinvolti;
- investimenti trasparenti e tracciabili;
- un piano ambientale serio che ponga fine al degrado e alla minaccia per la salute dei cittadini.
Non staremo a guardare mentre altri decidono sul futuro di Piombino senza coinvolgere chi in questa città ci lavora e ci vive.
USB è pronta a mobilitarsi, nei luoghi di lavoro, nelle piazze e ovunque serva, per difendere con forza i diritti calpestati di centinaia di famiglie.
O si riparte dai lavoratori e dal territorio, o non si riparte affatto.
Unione Sindacale di Base – Piombino