La discussione sulla funzione dell’ASP Unica, che formalmente nascerà il primo luglio di quest’anno, ha bisogno della presa di posizione forte e chiara di tutte le lavoratrici e i lavoratori che oggi sono impiegati nelle cooperative sociali nei servizi in appalto, in accreditamento e in convenzione del Comune di Bologna.
Il progetto delle ASP, così come si andava profilando durante l’amministrazione Cofferati, era ben diverso da quello attuale: era marcatamente uno strumento di reinternalizzazione dei servizi alla persona, che aveva in prospettiva il vantaggio del superamento della frammentazione della gestione dei servizi stessi e quindi la possibilità, oltre che di coordinare a livello “centrale” e “pubblico” il welfare, di operare attraverso quella razionalizzazione un risparmio reale sui costi che non passasse per la compressione dei salari dei lavoratori di quei servizi.
Con tutti i limiti di un passaggio attraverso concorso pubblico che riconosceva poco o nulla ai lavoratori impiegati dalle cooperative, si avviò addirittura la “reinternalizzazione” dei C.A.V. (Centri Anni Verdi).
Così era, e così fu bloccato, questo percorso, per mano di Delbono ed Errani, politici molto più attenti agli equilibri consociativi di quanto non lo fosse “il Cinese”.
Difatti quel processo si arenò; la normalizzazione della situazione avvenne prevedendo il mero passaggio di gestione dei contratti di servizio di alcuni servizi (assistenza domiciliare, disagio adulti, centri diurni per anziani, ecc.) dal Comune alle ASP, le quali appaltavano, e successivamente accreditavano (DGR 514/2009) alle cooperative sociali: il classico fumo senza arrosto, nella logica di cambiare tutto per non cambiare niente.
Oggi l’amministrazione Merola, coerente con lo stile liberista che contraddistingue il suo partito quando alla domanda di “pubblico” risponde con sussidiarietà, privatizzazione, paritario (vedi referendum sul finanziamento pubblico alle scuole private del 26 maggio prossimo) ecc., coglie l’occasione per liberarsi dell’ultimo fardello: i lavoratori e lavoratrici dei servizi educativi e scolastici comunali!
Nel pronunciamento del T.A.R. del Lazio prima, e della Corte dei Conti dell’Emilia Romagna del 14/12/2012 che offre la possibilità alle ASP a statuto speciale di finanziare i servizi alla persona fuori dai vincoli del Patto di Stabilità, noi lavoratori delle cooperative sociali vediamo l’occasione per la reinternalizzazione di tutti i servizi oggi in appalto e in accreditamento, non la esternalizzazione dei servizi comunali!
La partita si gioca qui e ora, a partire dal prossimo 1° Maggio, quando saremo fianco a fianco con i lavoratori dei servizi educativi e scolastici del Comune per ribadire con forza che vogliamo:
- L’assunzione immediata a tempo indeterminato di tutti i precari, ad oggi assunti da asp irides, con la possibilità della loro riassunzione da parte del comune.
- Nessun passaggio di dipendenti comunali ad asp unica.
- Un’ASP al 100% pubblica che abbia come unica funzione la reinternalizzazione dei servizi in appalto alle cooperative e dei lavoratori.
- Nessun nuovo appalto ai privati per la gestione dei servizi.
- Emissione di bandi di concorso per l’assunzione dei precari e per la reinternalizzazione dei servizi che dovranno rispettare i criteri della trasparenza e criteri oggettivi come anzianità di servizio e continuità educativa.
1° MAGGIO DI LOTTA
CORTEO DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI DELLE COOPERATIVE SOCIALI
ore 10 p.zza Verdi
8 MAGGIO
manifestazione ore 9 p.zza Nettuno
Bologna 20/04/1 p.USB Privato Bologna
Fabio Perretta