Fermo restando che la fruizione delle ferie è un obiettivo condivisibile in quanto ciascun lavoratore ha diritto, nel rispetto della sua dignità e personalità, a recuperare le energie psicofisiche, desideriamo ribadire che, le norme vigenti prevedono la seguente modalità/tempistica di consumo:
- Relativamente ai permessi, non rientrano negli obblighi di pianificazione e, anche in virtù degli accordi sottoscritti, non si sommano alle ferie e pertanto non rientrano nella pianificazione (tanto meno per i permessi di backlog); infatti il CCNL del commercio all’articolo 146 recita quanto segue: “I permessi non fruiti entro l’anno di maturazione decadranno e saranno pagati con la retribuzione di fatto di cui all’art. 195 in atto al momento della scadenza, oppure potranno essere fruiti in epoca successiva e comunque non oltre il 30 giugno dell’anno successivo.”
- Per quanto riguarda le ferie dell’anno in corso, vanno pianificate e godute di norma nel corso dell’anno corrente e comunque per almeno due settimane (anche consecutive in caso di richiesta del lavoratore); l’eventuale rimanenza dell’anno in corso nei 18 mesi successivi.
Quindi l’azienda non può imporre la pianificazione dei permessi, meno che mai precisando l’arco di tempo in cui fruirne, né la loro programmazione entro una data predefinita, né può imporle d’ufficio attraverso i responsabili, perché il CCNL le regola diversamente e non è ancora possibile revocare unilateralmente regole previste dal Contratto Nazionale.
Nel ribadire ufficialmente all’Azienda di non procedere più unilateralmente ad imporre procedure in palese violazione del CCNL, ricordiamo a tutti i colleghi che non vi è alcun obbligo di adeguarsi a regole diverse rispetto a quelle sopra indicate; vi invitiamo a segnalarci eventuali comportamenti difformi per consentirci di mettere in atto adeguate iniziative.
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