Ancora una volta ci troviamo costretti a denunciare, proprio a ridosso delle festività natalizie, l’ ennesimo atto di arroganza del gestore privato affidatario dello storico servizio rivolto alla primissima infanzia : assicurarsi qualche margine in più di guadagno a spese di tutto il personale educativo che da quasi trent’anni garantisce un servizio pubblico di primaria importanza per centinaia di famiglie e di bambini.
La trovata, non nuova a questa ultima Cooperativa subentrata nel 2022 , è quella di ridurre arbitrariamente ancora una volta e a un anno di distanza dalla prima, l’orario lavorativo contrattuale delle lavoratrici durante le prossime settimane di apertura del servizio, coincidenti con il periodo natalizio; ore che andranno di fatto perse, andando a penalizzare i giorni ferie di ciascuna di loro, che sia ben inteso, costituiscono diritto irrinunciabile che non può essere di certo fruito ad ore e che il personale è tenuto a utilizzare durante i periodi di chiusura effettiva del servizio, ovvero il mese di agosto, per la quota parte obbligata secondo la normativa.
Oltretutto, la faccenda ha rischiato fino a pochi giorni fa di assumere contorni ancor più gravi, tenuto conto che la Cooperativa Leonardo aveva inizialmente agito con lo stesso polso “autoritario” in modo decisamente radicale e penalizzante non solo verso il personale educativo ma anche nei confronti delle 60 famiglie circa che usufruiscono del nido , imponendo da principio una prolungata chiusura della struttura pari ad 11 giorni, sempre ricadenti nello stesso periodo, durante il quale a proprio dire, la sola ipotesi di una possibile riduzione dei bambini frequentanti, avrebbe legittimato tale scelta, ignorando la peculiarità della funzione sociale, oltre quella educativa, propria di un servizio come l’ asilo nido, che assume valenza nel garantire sostegno e affiancamento al ruolo genitoriale nella conciliazione della vita lavorativa con quella di cura.
Dopo un lungo braccio di ferro, durante il quale la stragrande maggioranza dei genitori è riuscita, seppur con fatica, a far valere la propria contrarietà a questa incomprensibile decisione, ecco spuntare nella giornata di ieri il piano B del gestore che, pur di non demordere dalla scelta di risparmiare qualche soldo in più, attua uno stravolgimento delle turnazioni del personale tagliando ore di lavoro e riducendo le loro presenze in servizio sino a tutta la prima settimana di gennaio.
La cosa che rende questa brutta storia possibilmente ancora più brutta, è senz’ altro l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale di Fiano Romano che, in qualità di ente appaltante, avrebbe il dovere di vigilare assicurando il rispetto del capitolato di appalto, sincerandosi del buon funzionamento del servizio e delle condizioni di lavoro di tutto il personale educativo che ne garantisce l’efficienza in termini di qualità: nonostante la determina di affidamento preveda lo svolgimento dell’attività per 11 mesi l’anno e quindi con la sola pausa estiva di agosto e il Comune provveda al pagamento conseguente di altrettante undici mensilità, il Sindaco e la sua giunta si sono schierati da subito in appoggio alla scelta di risparmio dell’ l’ ente gestore a discapito di utenza e lavoratori, pur provvedendo al dovuto pagamento, con l’esborso di soldi pubblici, come contrattualmente previsto. D’altro canto l’USB è già da un anno che rappresenta all’ Amministrazione Comunale, oltre che alla stessa Cooperativa Leonardo, le importanti criticità che quest’ultima gestione sta producendo in termini di condizioni di lavoro massacranti per il personale educativo e di mancato rispetto dei principi che assicurano il buon funzionamento di un servizio come l’asilo nido: problemi che attengono alla salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, rapporti di legge male o poco rispettati, benessere e serenità dell’intera comunità educativa messi gravemente a rischio. E’ di oltre un mese fa l’ultima richiesta di incontro urgente inviata al Sindaco da questa Organizzazione Sindacale e dalla maggioranza delle lavoratrici che rappresenta: l’unica risposta ottenuta è stata quella di un silenzio assordante. La misura è colma, così come lo è la pazienza di lavoratrici e cittadini e l’unica vera risposta che auspichiamo a questo punto saranno le dimissioni del Sindaco Santonastaso.
Fino ad allora, l’Unione Sindacale di Base è pronta a mettere in campo ogni azione sindacale possibile, al fianco di lavoratrici e famiglie, sino a quando non si registrerà una significativa inversione di rotta a garanzia degli interessi dell’intera collettività e di tutto il personale educativo, piuttosto che del profitto privato.
USB Federazione di Roma