La prima cosa che dobbiamo registrare rispetto alla riunione che si è svolta ieri pomeriggio sulle procedure informatiche è la totale assenza della parte politica. Assente il direttore Generale, assente il Presidente, assente il Consigliere di Amministrazione Cesare Damiano, come se la questione del caos in cui è precipitato l’Istituto e le conseguenze sull’utenza e sul personale potessero essere relegate ad una mera discussione tecnica, seppur suffragata da slide e dati statistici.
Dobbiamo dar atto alla parte tecnica dell’Amministrazione che ha finalmente, anche se solo parzialmente, preso coscienza che forse c’è qualcosa che non va, tanto per usare un eufemismo. Saremo stati noi di USB a smuovere in qualche modo le acque? Sembrerebbe di sì dal momento che a partire dal tentativo di conciliazione che si è svolto la settimana scorsa al Ministero del Lavoro per avviare le procedure per lo sciopero del personale, si è progressivamente, seppur parzialmente, attivata.
Con questo non possiamo dire di essere usciti da questa riunione soddisfatti: risposte concrete non ce ne sono state e Tomasini ci ha suggerito di dire ai lavoratori, che aspettano risposte concrete, che “oggi è emerso il fatto che in DCOD si ha la consapevolezza di dove andare a mettere le mani”. Dopo mesi di “cali di servizio” come sono stati definiti, almeno oggi sappiamo che sanno dove mettere le mani. Non è dato sapere quando ce le metteranno e soprattutto come. Quello che ci è stato proposto è un monitoraggio settimanale sul funzionamento delle procedure. Che dire? Possiamo ritenerlo sufficiente? Possono ritenerlo sufficiente quei lavoratori che a detta del nostro Direttore Centrale O.D. fanno segnalazioni “ansiogene e infondate”?
Vorremmo poter tralasciare frasi del tipo “non dobbiamo assuefarci a rilasci di procedure problematici” (e chi si è mai assuefatto?!) o del tipo “che il sistema informatico INAIL è frutto di una stratificazione decennale” e che quindi ogni nuova procedura impatta su questa stratificazione (chissà come fanno nelle altre grandi Amministrazioni pubbliche o nelle grandi Aziende private…), ma è difficile assistere dietro ad un video a tutte queste perle di saggezza. Ma la finiamo qui, abbiamo speso sin troppe parole.
Queste sono state le nostre richieste, formulate a questo tavolo improprio, ma che ribadiremo alla parte politica:
· Sospensione di tutti gli obiettivi di performance in tutte le Sedi
· Interruzione della sperimentazione di SGP e ripristino di GRAI nelle sedi interessate
· Risposte precise sui problemi di Agenda Sanitaria
· Aggiornamento dei Documenti di Valutazione del Rischio delle strutture in relazione allo stress lavoro correlato
· Trasparenza e contenuti degli appalti che riguardano Service Now, Agenda Sanitaria, SGP…
Nel formulare queste richieste abbiamo anche ribadito che sarebbe giunto il momento che ognuno si assumesse le proprie responsabilità con tutte le conseguenze che questo comporta. Si chiede ai lavoratori ed alle lavoratrici. Si deve chiedere anche alla Dirigenza.
Al di là dei monitoraggi settimanali, noi continueremo a monitorare la situazione attraverso la verifica, fatta con i lavoratori, di quello che realmente accade nelle sedi. Quello che è sicuro è che non assisteremo in silenzio alla morte annunciata dell’Istituto. Con tutti i mezzi necessari. Compresa la proclamazione di sciopero.
USB PI INAIL
Roma, 16 febbraio 2023