Al Capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro
Dott. Paolo PENNESI
Direzione Centrale vigilanza
Al Direttore della Direzione Centrale risorse umane,
bilancio e affari generali – I.N.L.
Dott. Giuseppe DIANA
Al Direttore della Direzione Centrale Vigilanza
Affari Legali e Contenzioso – I.N.L.
Dott. Danilo PAPA
Al Ministero del Lavoro e P.S.
Al Capo di Gabinetto del Ministro
Cons. Luigi CASU
e, p.c. Alla Procura della Repubblica
Napoli
OGGETTO: Impianto telecamere non legittimamente autorizzato al momento dell’installazione presso IIL e ITL Napoli - violazione art. 4 L. 300/70, così come modificato dal D.lgs 152/2015In riferimento all’oggetto, la scrivente Organizzazione sindacale PREMESSO
1) che a seguito di segnalazione di alcuni dipendenti degli Uffici interessati, questa organizzazione sindacale procedeva ad avvisare, in data 24.12.2017, codesto Capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro dell’installazione delle telecamere presso gli Uffici dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Napoli e Ispettorato Interregionale del Lavoro di Napoli, senza accordo con le RSU e con l’installazione del monitore nella stanza del direttore interregionale Napoli, chiedendo anche copia di tutta la documentazione all’Ispettorato interregionale, a tutt’oggi , non ricevuta;
2) che in data 17 gennaio 2018 il Capo dell’Ispettorato Interregionale del Lavoro di Napoli ed il Capo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Napoli procedevano a convocare le rispettive RSU senza le dovute OO.SS. con il seguente ordine del giorno: attivazione dei tornelli per il controllo degli accessi (…) e posizionamento delle telecamere alla luce del nuovo assetto “reception” e tornelli ai sensi del d.lgs. n. 151/2015. Quindi al fine dell’acquisizione del consenso postumo e non a priori per l’installazione dell’impianto di videosorveglianza dato lo stesso fosse già installato. La riunione si è tenuta non raggiungendo l’accordo e la contestazione di tale procedura delle RSU e delle OO.SS.
3) le OO.SS. hanno fatto presente che tale procedura non era più percorribile;
4) che, in data 24 gennaio 2018, le telecamere venivano rimosse dai luoghi di lavoro;
5) che, in mancanza di accordo, come precisato dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro DCRIS a firma del dr. Giuseppe Diana, con nota prot. N. 761 del 26.01.2018, l’autorizzazione deve essere rilasciata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, ed in particolare veniva individuato a tal fine il dott. Stefano Olivieri Pennesi nella sua qualità di Capo dell’Ispettorato di Crotone , e non dallo stesso Ispettorato interessato, per ovvie ragioni di conflitto di interesse;
6) il 7 febbraio 2018 si tiene un’altra riunione per il medesimo ordine del giorno dal cui verbale traspare la presenza dell’impianto di videosorveglianza già installato.
7) il 19 febbraio 2018 il Capo dell’Ispettorato Interregionale del Lavoro di Napoli ed il Capo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Napoli procedevano a ri-convocare le rispettive RSU ai fini dell’acquisizione del consenso per l’installazione dell’impianto di videosorveglianza da INSTALLARE ma le planimetrie ricalcano perfettamente l’impianto già esistente e l’accordo firmato lascia ancora da esplicitare il posizionamento dei monitor e l’individuazione dei responsabili della corretta gestione delle immagini;
CONSIDERATO
che, come ribadito anche dal Ministero del Lavoro con nota 1241 del 2016, “La condotta criminosa è rappresentata dalla mera installazione non autorizzata dell’impianto, a prescindere dal suo effettivo utilizzo” in quanto, “l’idoneità degli impianti a ledere il bene giuridico protetto, cioè il diritto alla riservatezza dei lavoratori, necessaria affinché il reato sussista … è sufficiente anche se l’impianto non è messo in funzione, poiché, configurandosi come un reato di pericolo, la norma sanziona a priori l’installazione, prescindendo dal suo utilizzo o meno” (Cass. Penale n. 4331/2014).
TANTO PREMESSO E CONSIDERATO
Poiché la segnalazione del fatto presenta connotazioni di rilievo penale e disciplinare,
SI CHIEDE
di conoscere se codesto Ispettorato Nazionale ha provveduto ad effettuare i necessari approfondimenti interni, al fine di verificare l'effettiva sussistenza della "notitia criminis", a provvedere nella persona del dirigente incaricato dr. Stefano Olivieri Pennesi agli atti conseguenziali con relativa informativa di reato alla competente Procura della Repubblica di Napoli con contestuale attivazione del procedimento disciplinare.
E’ appena il caso di evidenziare, infatti, che l’omessa denuncia da parte di un pubblico ufficiale può integrare il reato di cui all'art. 361 cod. pen. .
Nel restare in attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.
per la USB P.I.
COORDINAMENTO NAZIONALE MINISTERO LAVORO INL ANPAL
Claudio SABANI