I ministri della Pubblica Istruzione Bianchi e del Lavoro Orlando, il direttore INL Giordano e il presidente Inail Bettoni hanno recentemente siglato un protocollo per l’alternanza scuola-lavoro sicura; un’iniziativa che, nell’intento dei promotori, dovrebbe ridurre gli infortuni nelle attività svolte dagli studenti all’esterno degli istituti.
Già più volte come Unione Sindacale di Base e Rete Iside Onlus ci siamo battuti con forza contro il sistema di sfruttamento insito nell’alternanza scuola lavoro, oggi chiamata PCTO ovvero percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, inaugurata dal Governo Renzi. Le morti di Lorenzo Parelli, diciottenne deceduto durante uno stage, e Giuseppe Leonci, morto a sedici anni durante un apprendistato, sono state i casi più tragicamente eclatanti, ma sono stati decine gli infortuni gravi che gli studenti hanno subito durante ore di alternanza o altre attività lavorative spacciate come formazione: ricordiamo ad esempio il giovane gravemente ustionato a Merano, lo scorso 21 maggio.
L’alternanza scuola lavoro, così come i suoi derivati, mette in dubbio il ruolo che dovrebbe rivestire la scuola pubblica: quella di formare persone ed istruire i giovani. Gli studenti, infatti, non dovrebbero mai trovarsi in una fabbrica a lavorare, ma in una classe ad imparare.
Il compito del ministero della Pubblica Istruzione, nello specifico, sarebbe quello di preparare “strumenti operativi” per formare i ragazzi su salute e sicurezza sul lavoro, mentre il ministero del Lavoro coinvolgerà le parti sociali e diffonderà il protocollo. L’INL inserirà le attività scuola-lavoro nei suoi programmi di vigilanza, in modo da poter intervenire ove siano riscontrate irregolarità, l’Inail invece si occuperà di aggiornare dei docenti che possano fare formazione sul tema salute e sicurezza sul lavoro.
Un’iniziativa simile sembra avere caratteri meramente propagandistici, senza una ricaduta nella realtà delle cose. A nostro avviso l’unico modo per fermare infortuni e morti durante l’alternanza scuola lavoro è abolirla, in modo immediato e definitivo: si tratta di un vero e proprio sistema di sfruttamento, che fornisce ad aziende forza lavoro gratuita e non dà nulla in termini di formazione agli studenti.
Unione Sindacale di Base
Rete Iside Onlus