Terzo cambio di appalto nel giro di due anni. Questo è quello che accade quando i lavoratori uniti scelgono di rivendicare i propri diritti.
Stiamo ancora parlando dei lavoratori in sub-sub-appalto della MC Donald’s.
Attraverso rivendicazioni sindacali, nell’ultimo anno, sono riusciti ad ottenere il contratto collettivo adatto a loro, quello della logistica, anziché quello del multiservizi adatto ai lavoratori del pulimento.
In oltre la caratteristica principale di questo lavoro è essere a disposizione della MC Donald’s e dei suoi appalti 24 ore al giorno. Queste disponibilità si chiamano clausole elastiche e flessibili che secondo il contratto collettivo nazionale della logistica devono essere concesse dal lavoratore al datore di lavoro.
In questo modo non c’è possibilità di organizzare il proprio tempo libero. I lavoratori vengono trattati come le merci che ogni giorno movimentano, a disposizione del consumatore finale. i lavoratori si sono stancati di dover lavorare finché il camion da scaricare non è vuoto, senza avere la possibilità di sapere effettivamente a che ora possono andare a casa.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la richiesta legittima dei pagamenti, previsti nel contratto collettivo all’art 9, per poter cambiare l’orario di lavoro ai lavoratori da parte della società.
Dopo lunga ed aspra trattativa sindacale si è raggiunti ad una definizione della controversia.
La MC Donald’s e Havi Logistics evidentemente hanno pensato che l’attuale appaltatore fosse troppo permissivo nei confronti dei lavoratori, nonostante che questo tipo di rivendicazioni sindacali possano divenire intesa in un accordo di secondo livello.
Mc Donald’s e il suo appalto, Havi Logistics, dimostrano di volere lavoratori disponibili a lavorare a cottimo e 24 ore al giorno, meno informati dei loro diritti e meglio ancora se ognuno pensa a se stesso.
Da oggi, in risposta a questa presunzione, i lavoratori che riforniscono le celle frigorifere dei MC Donald’s chiedono l’INTERNALIZZAZIONE.