È sotto agli occhi, e purtroppo sulle spalle, che da decenni la mobilità provinciale a Roma è un macigno che affligge l’esistenza lavorativa di tutti i colleghi.
Scontentezza, assurdità, soprusi, denigrazioni, lungaggini e temporaneità provvisorie: TUTTI ne hanno contezza, TUTTI si lamentano, TUTTI proclamano battaglia, ma solo USB si ritrova a denunciarne apertamente i fatti, senza peli sulla lingua.
Abbiamo perso il conto delle denunce, degli stati di agitazione e scioperi, degli scontri, ma sembra rimanere sempre tutto uguale...come uguale rimane lo sconforto e la rabbia tra i colleghi mobilitati.
Con un clima degno di un romanzo giallo dove tutto si sviluppa attorno al potere che trincera dietro un’autorità autoreferenziale, rigenerandosi, incarico dopo incarico, primavera dopo primavera, continua un muro di gomma di Risiana memoria al comando provinciale di Roma.
Il comando coinquilino del dipartimento superiore dovrebbe essere l’emblema massimo della trasparenza, della semplificazione e dell’integrità...invece è l’espressione solo di caos e malgestione.
Una cortina fumosa aleggia sopra e dietro ogni cosa: dai fondi fantasma per le sedi fatiscenti ai pagamenti semestrali degli straordinari, passando per i corsi formativi inarrivabili ai più finendo a una mobilità unica in Italia e farraginosa come un cubo di Rubik.
E non ci vuole una scienza a capire che dove non c’è trasparenza, criteri certi ed equità, ma solo ostracismo e fumo, inciuci e favoritismi non sono dubbi ma fatti concreti.
Più di 30 anni fa un poeta scrisse “ IO SO, IO SO MA NON HO LE PROVE” , noi invece oggi diciamo : SAPPIAMO, SAPPIAMO E NE ABBIAMO LE PROVE !
Una fra queste è l’estromissione continua di USB dai tavoli di contrattazione di questo comando.
Un’estromissione motivata dalla NON FIRMA DI UN CONTRATTO INDEGNO come se la fiducia dei lavoratori del corpo tradotta in numeri da una rappresentatività ampiamente raggiunta non significasse nulla di nulla.
Un’estromissione, che non tiene conto che l’Informazione preventiva prevede automaticamente di essere convocati a questi tavoli.
Un’estromissione che si cela dietro l’interpretazione personale di circolari dove, se si fosse almeno capaci di leggerle si capirebbe che, proprio all’interno di queste vi sono i riferimenti alla nostra legittimità a stare a questi tavoli.
Un’estromissione denota e manifesta solo una paura al confronto, una paura a vedersi smascherati e beccati con le mani in pasta nel fare giochetti e intrallazzi.
PAURA, QUESTO È !
PAURA DI DAVIDE ANCHE ESSENDO GOLIA, PAURA DELLA VOCE PIÙ PICCOLA E SEMPRE FUORI DAL CORO !
E OGGI ALL’INCONTRO SULLA MOBILITÀ LA PAURA DI GOLIA HA FATTO 90 !
Oggi è bastato un fugace sguardo condiviso tra i più per sospendere e rimandare ad altra data piuttosto che procedere con la discussione sugli spostamenti di centinaia di lavoratori.
Dobbiamo per onestà rilevare ed apprezzare la voce isolata dell’OS Conapo che ha dichiarato “assurda la sospensione” e che “non aveva problemi alla presenza di USB e quindi o si continuava ascoltando e verbalizzando le posizioni di tutti oppure, come successe al dipartimento, si poteva chiamare le forze dell’ordine per far[ci] allontanare”.
Apprezziamo e condividiamo entrambe queste 2 soluzioni, anche perché solo con l’intervento della polizia abbandoneremo queste stanze e questi tavoli per cui siamo deputati alla difesa e alla tutela di tutti i pompieri.
USB È UN SINDACATO CONFLITTUALE
LO ABBIAMO SCRITTO NEL DNA
IL VOSTRO CONFLITTO È IL NOSTRO CAMPO
PER IL COORDINAMENTO PROVINCIALE
USB VVF ROMA
Marcello Sergio