Per l’ennesima volta un quartiere di Roma si è visto cingere nel caloroso abbraccio della Polizia di Stato fin dalle prime luci del mattino. Mentre su giornali e televisioni l’emergenza sfratti viene raccontata esclusivamente dalle posizioni della proprietà, nella realtà a pagare la crisi sono sempre le famiglie economicamente più deboli.
Lo sfratto di stamattina, all’interno del piano di zona di Castel Giubileo, non riguarda un piccolo proprietario che col canone di locazione incassato integra il proprio reddito. Riguarda una società immobiliare PRIVATA, la quale dispone di grossi capitali, che ha messo le mani su un intervento di edilizia pubblica (terreni comunali, fondi europei). Questo intervento, il Piano di Zona, avrebbe la finalità di alleggerire la tensione abitativa, ma è ormai gestito dall’Immobiliare in questione a proprio piacimento ed impedendo persino al Comune di effettuare tutte le verifiche sul rispetto o meno della convenzione, sulla regolarità dei canoni etc...
Chi ha subito lo sfratto invece, appartiene a quella categoria di cittadini che è stata massacrata da tutte le crisi economiche fin qui attraversate da questo paese. Stefania ha perso il lavoro, vive di piccoli impieghi temporanei e precari, non gode di nessun ammortizzatore sociale in grado di farle recuperare la proprio autonomia economica. L’unica cosa sicura per lei, di questi tempi, era la casa, fonte di salario indiretto, per la quale però non le veniva richiesto un canone calmierato come previsto dalla convenzione (che prevede l’applicazione dell’equo-canone). Nonostante l’accesso a lei notificato fosse solo il secondo, l’Ufficiale Giudiziario è giunto sul posto prestissimo, come se questo sfratto in particolare rappresentasse non si capisce quale priorità.
Tutto questo avviene sotto gli occhi di quegli enti che dovrebbero vigilare sul rispetto della legge, sull’applicazione della convenzione e dei canoni calmierati che ne dovrebbero derivare, garantendo cioè il Diritto alla Casa. Il Comune di Roma e la Regione Lazio continuano a tergiversare quando devono attivare le misure sanzionatorie nei confronti di chi non rispetta le convenzioni, nonostante le denunce e gli appelli provenienti sia da questo sindacato che dai comitati degli inquilini o i loro rappresentanti legali. Il Comune di Roma ha diffidato l’Immobiliare Castel Giubileo nel 2017, non dando però seguito alla propria stessa diffida.
Allo stesso modo non si attivano, rimanendo inerti, di fronte alla valanga di esecuzioni in atto in queste settimane a Roma. Nessuno ha organizzato un piano operativo speciale per le migliaia di sfratti che erano stati promessi, nessuno si è assicurato presso la Prefettura che venisse adottato realmente il criterio di graduazione (per requisiti sociali ed economici) nelle procedure di rilascio forzoso dell’immobile, onde evitare la macelleria sociale cui stiamo assistendo. Chi più chi meno, tutti stanno contribuendo con gravi responsabilità all’aggravarsi dell’Emergenza Abitativa Romana, unico elemento continuo che lega a doppio filo qualsiasi giunta di qualsiasi colore politico si sia avvicendata alla guida della città e della regione.
Asia-Usb Roma