Alla fine la politica dei piccoli passi tenacemente e pazientemente da noi perseguita ha dato i suoi frutti.
Dopo la paventata separazione dei tavoli, fortunatamente sventata all’ultimo istante, i contenuti della iniziale proposta avanzata dall’amministrazione il lontano 19 ottobre (ed apparentemente blindata) sono stati di fatto stravolti da una trattativa vera.
Abbiamo così deciso di sottoscrivere una intesa che nella sostanza ha recepito buona parte delle richieste di volta in volta da noi elaborate lungo i 45 giorni della trattativa:
- completa esclusione della mobilità forzata;eventuale mobilità solo volontaria ed incentivata;
- incentivazione derivante dai risparmi di gestione;
- aumento del numero delle agenzie complesse da 7 a 10;
- eventuale costituzione di 4 nuove agenzie urbane reali;
- aumento delle posizioni organizzative richieste.
In pratica, abbiamo dapprima smantellato e poi sapientemente rielaborato, pezzo dopo pezzo, con calma e lungimiranza, l’ipotesi di accordo iniziale, venendo a capo del puzzle.
Certo, non tutto è andato per il verso giusto (la mancata trasformazione della sede di Roma centro in agenzia complessa ancora brucia), così come una “verifica a priori” del risparmio complessivo auspicato dall’amministrazione non era oggettivamente possibile.
Ma contiamo che la particolare specificità di Roma centro ed il suo potenziale bacino d’utenza (con 2.000 professionisti, 225.000 collaboratori e 17.000 committenti) venga poi presa nella giusta considerazione. Insieme alla fattibilità dell’intero progetto.
E tuttavia non per questo abbiamo firmato una cambiale in bianco.
Sarà nostra cura monitorare sulla corretta applicazione dell’accordo ed occorrerà fare molta attenzione, in particolare per quanto concerne la stretta necessaria osservanza delle cosiddette clausole di salvaguardia, poste a tutela del personale.
Abbiamo anche ritenuto che, in materia di riorganizzazione dell’area metropolitana, estremamente delicata e dagli sviluppi ancora indefiniti, fosse indispensabile siglare un accordo forte, un accordo a 5, il cui peso “politico” è sotto gli occhi di tutti.
La filosofia dell’accordo acquista dunque una particolare importanza, specie se si tiene conto di quanto sta accadendo in queste ore sul terreno Mi-Na-To riguardante il nuovo riassetto delle altre aree metropolitane.
Sarà adesso compito di ciascuno, con senso di grande responsabilità, fare in modo che queste regole vengano rispettate e successivamente confermate al tavolo nazionale.
Coordinamento regionale RdB-CUB INPS Lazio