USB PI ha avviato le procedure di raffreddamento previste in funzione di una giornata di sciopero di tutti i precari dell’Università e degli enti Pubblici di Ricerca, in continuità con la giornata di lotta del 4 aprile scorso che ha visto affiancare alla mobilitazione degli studenti lo sciopero di tutto il personale degli atenei e nell'ambito del proficuo confronto con le assemblee precarie delle università, nel quale abbiamo registrato più di una convergenza nella visione del modello di Ricerca che vogliamo.
Mentre il Governo procede nella corsa al riarmo che comprende anche il “reclutamento” della ricerca scientifica, impiegata sempre di più in maniera prevalente per sviluppi bellici, l’economia di guerra sta investendo sempre di più atenei e enti di ricerca stravolgendone ruolo e funzione, con pesanti ricadute sulle attività e sugli stessi lavoratori e lavoratrici.
Le recenti novità normative, in particolare l’introduzione del contratto di ricerca, stanno producendo licenziamenti di massa tra le lavoratrici e i lavoratori precari, quando invece sarebbe necessario stabilizzare questo patrimonio di professionalità ed investire su una Ricerca che sia indirizzata verso lo sviluppo del Paese e il benessere della collettività.
USB PI, rilancia la propria proposta di piano straordinario di finanziamento dell’intero sistema di Ricerca Pubblica e di stabilizzazione di tutti i precari, personale TAB, Ricercatori TD e assegnisti, nei ruoli di università ed enti di Ricerca, ribadisce la propria assoluta contrarietà al contratto di Ricerca in quanto strumento di precarizzazione, così come a qualsiasi coinvolgimento del personale di Ricerca nella folle corsa alla guerra del Governo Meloni e della UE.
Su questi ed altri punti della nostra piattaforma, una volta esperito l’eventuale tentativo di conciliazione daremo seguito alla proclamazione della giornata di sciopero per il 12 maggio, nata all'interno delle Assemblee precarie universitarie di tutta Italia.
USB Pubblico Impiego