Il 1° Maggio 2023, per la prima volta in Veneto dall'inizio della guerra in Ucraina, un corteo di lavoratrici e lavoratori è sceso in strada per protestare davanti alla base militare americana Ederle di Vicenza gridando no alla guerra e no allo sfruttamento, pronti a lottare per un salario dignitoso.
Lavoratori e lavoratrici, precari e disoccupati, studenti, organizzazioni sindacali e politiche hanno sfilato in un corteo unitario rispondendo all'appello lanciato da delegati e iscritti sindacali per una mobilitazione contro la guerra in Veneto, fortemente sostenuto da USB Confederale.
Questo 1° Maggio è stato caratterizzato dalla guerra, che crea ulteriore miseria e sfruttamento per i lavoratori di tutto il mondo. La guerra colpisce tutti i lavoratori, a partire da chi muore nei campi di battaglia o sotto le bombe fino a chi nei nostri territori muore ogni giorno sui posti di lavoro o è costretto a pagare l'aumento del costo della vita provocato dalle speculazioni volute dai padroni e dai loro governi.
Noi pensiamo che questa mobilitazione abbia avuto il pregio di costruire una prima iniziativa unitaria in Veneto contro la guerra, a partire dagli interventi dei delegati e dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali, politiche e sociali condividendo la parola d'ordine “Abbassare le armi, alzare i salari!”.
Questo accade lo stesso giorno in cui il Governo Meloni riunisce provocatoriamente il Consiglio dei Ministri per discutere nuove norme che, spacciando una manciata di euro di finti aumenti in busta paga come soluzione ai problemi economici della classe lavoratrice, in realtà vanno a indebolire stato sociale, sanità, istruzione e servizi pubblici e ad aumentare la precarietà del lavoro.
Rivolgendoci a tutte le realtà e ai lavoratori che erano in piazza ieri, sentiamo la necessità di invitare tutti a rilanciare l'impegno per costruire un movimento ampio e unitario contro la guerra e il carovita.
USB presenterà nelle prossime settimane la sua piattaforma confederale per contrastare lavoro povero, precariato e tagli al sociale. In prospettiva dello Sciopero Generale del 26 Maggio in cui vogliamo siano coinvolti lavoratori di ogni categoria e settore.
Le nostre parole d’ordine in vista dello sciopero generale sono semplici e chiare:
10 euro l’ora di salario minimo, 300 euro di aumenti netti in busta paga, 62 anni per andare in pensione e 1000 euro di pensione minima, 32 ore a parità di salario.
Pensiamo che costruire questo movimento partendo dalla realtà della vita quotidiana sia importante per una organizzazione sindacale che lotta ogni giorno nei settori pubblico, privato e sociale.
Diamo a tutti appuntamento alle assemblee locali ed ai presidi di lotta in avvicinamento alla data dello sciopero
USB Coordinamento Confederale Veneto